Ariano tira un sospiro di sollievo. Sono giorni difficili per la comunità del Tricolle, blindata nei propri confini, ma una buona notizia sembra arrivare dall’ultima serie di tamponi analizzati al Moscati. Nessun positivo arianese. È la seconda volta che accade in 5 giorni. Dal 21 marzo a ieri i casi accertati di covid-19 sul Tricolle sono stati 11, numeri che fanno incrociare le dita e sperare che il peggio sia ormai alle spalle. Gli arianesi hanno rispettato le norme che gli sono state imposte e “la cura” De Luca, che ha bloccato la cittadina fino al 31 marzo, sta forse iniziando a dare i suoi frutti. Sono ancora 66 però le persone contagiate ad Ariano, 1 è guarita e 6 i decessi registrati. Per un totale di 73 persone che sono state colpite dal virus. Ma se i contagi diminuiscono a destare preoccupazione tra i cittadini e tra gli ex amministratori del Tricolle è la situazione del Frangipane. Un Frangipane attorno a cui ruotano polemiche.

Ieri le accusa mosse all’Asl di volere depotenziare il nosocomio arianese. Accuse arrivate dagli ex primi cittadini Franza e Gambacorta ma non solo, anche da diversi esponenti del mondo politico locale e dal alcuni operatori del settore.

In serata la replica della Manager Maria Morgante. “Terminata questa emergenza - scrive il vertice dell’azienda sanitaria di Avellino - la funzionalità di tutte le unità operative del “Frangipane” verrà ripristinata, non c'è nulla di più certo”. L’altro polverone invece era stato ad alzarlo solo l’ex sindaco Gambacorta che dal suo profilo Facebook aveva denunciato l’esecuzione dei tamponi nasofaringei per la positività al Coronavirus al personale sanitario del Criscuoli di Sant’Angelo e non a quello dell’ospedale del Tricolle. Anche in questo caso non si è fatta attendere la replica della Morgante. “Per quanto concerne i tamponi al personale sanitario dell’ASL e dei Presidi Ospedalieri, essi vengono eseguiti allo stesso modo e sulla scorta degli indirizzi unitari forniti dalla Regione, sia al personale del “Frangipane” che a quello di altri plessi. Chi sostiene il contrario, dice il falso e, se quanto da me affermato  non dovesse trovare riscontro nella realtà,  invito personalmente chi, anche sul proprio profilo social, fa tali affermazioni, a denunciare fatti e persone alla Autorità giudiziaria, altrimenti è il caso di tacere e non alimentare polemiche strumentali”.