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67 miliardi di euro: al terremoto dell'80 il ''premio'' di sisma più costoso della storia d'Italia. E ancora non è finita

Soldi

La storia infinita del terremoto del 1980. A 32 anni di distanza si parla ancora di fondi e di ricostruzione. Dopo i nuovi finanziamenti stanziati dal Cipe, il Mattino di oggi, articolo firmato da Daniela De Crescenzo, rivela che i 51 milioni di euro del Comitato Interministeriale, sulla carta, dovrebbero servire a costruire le case per gli emigranti e a chiudere i vecchi contenziosi. “Sulla carta, scrive il ‘’Mattino’’, perché non è detto che i soldi potranno andare a chi figura nei vecchi elenchi. I sindaci stanno dando il via alle verifiche, ma è probabile che molti beneficiari siano morti o si siano già trasferiti altrove''.  Ed è proprio per questo motivo che i sindaci chiedono di usarli per altri scopi. La polemica è particolarmente vivace nell’area del napoletano.
Ma la notizia che più interessa l’Irpinia è un’altra, riguarda i costi per la ricostruzione. Il sisma dell’80 è stato quello che è costato di più al Paese: ben 67 miliardi euro contro i 17 del Friuli; i 12 di Marche e Umbria; i 6 dell’Abruzzo. Non a caso, forse, ne paghiamo ancora le conseguenze con le accise sulla benzina. Le cifre sono state ricalcolate in euro dal centro di documentazione e ricerche della Camera dei Deputati. Va anche aggiunto che in Irpinia il numero dei senzatetto è stato nettamente superiore rispetto ad altri terremoti: 270mila. Anche se, è noto, come negli anni sia stato più volte sostenuto che il numero dei senzatetto fosse stato gonfiato per ottenere più soldi.
L’unico dato certo è che 32 anni dopo l’Irpinia e la Campania non riescono a rimuovere le macerie, politiche, culturali ed economiche, di una storia che dura da troppo tempo.

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