“La situazione è sotto controllo, ma potrebbero esserci nuove ondate di profughi”, lo annuncia Joseph Ayna, presidente dell’associazione "Amici del Camerun" e da anni impegnato al fianco dei migranti. Se saranno individuate strutture adeguate e ci sarà la disponibilità, molti di loro potrebbero essere ospitati anche ad Ariano.
70 profughi, quasi tutti siriani, prima sbarcati al porto di Salerno a bordo della nave militare Etna, sono arrivati in Irpinia, nei comuni di Pietrastornina, Flumeri, Venticano e Montoro. Hanno trovato accoglienza in alberghi o in agriturismo. Una struttura per essere funzionale deve poter ospitare non meno di venti e non oltre 50 persone. In tutto, in provincia di Avellino sono arrivati fino ad ora circa 100 profughi. La maggior parte di loro si è fermata in Italia per un breve periodo e poi ha proseguito verso altri paesi europei.
Per ora – secondo Ayna - il fenomeno è contenuto. Non è ancora dilagante ma c’è la possibilità che nei prossimi giorni si faccia più consistente. Non si esclude nulla e se arriverà una nuova ondata di profughi allora si parlerà di un altro tipo di emergenza. “Siamo nei numeri giusti” – dice il presidente dell’associazione Amici del Camerun. Ciò vuol dire che le strutture esistenti sul territorio possono offrire ospitalità, escludendo così la possibilità che si creino situazioni difficili e non più gestibili.
La Prefettura di Avellino intanto monitora il fenomeno e sta collaborando al piano di emergenza nazionale e di accoglienza. Guerra, violenza, instabilità politica, aumento della criminalità: tutto ciò costringe queste persone alla fuga e a cercare lidi più sicuri.
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