Vertice lungo e teso quello tenuto in prefettura sull'emergenza idrica che nelle ultime ore ha messo in ginocchio l'irpinia. Al tavolo Alto Calore, Protezione Civile e Ato. Assente il vicegovernatore della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, che ha comunque partecipato al summit attraverso la presenza di un suo stretto collaboratore e di un funzionario di Palazzo Santa Lucia. L'emergenza finirà quando finiranno le gelate: si stima che nel giro di una settimana la situazione tornerà alla normalità. In ogni caso la fase acuta della crisi, assicurano dall'Alto Calore, è superata. La rottura di molte condotte, i guasti ai contatori - in aggiunta alle crocniche perdite di una rete fatiscente da decenni, ha determinato il black out idrico in molte zone della provincia: da Avellino all'hinterland - fino all'alta Irpinia e all'arianese. Le interruzioni notturne del servizio continueranno, anche se con minore frequenza, per consentire ai serbatoi di riempirsi e assiciurare l'acqua durante il giorno. La Regione Campania si è impegnata a mettere nero su bianco una delibera per finanziare interventi di adeguamento e ammodernamento dell'impianto di Cassano, i cui frequenti guasti sono all'origine delle crisi. C'è inoltre da riequilibrare il rapporto con la Puglia, dove finisce molta dell'acqua irpina.
Commenta l'articolo