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Alta Capacità, Ufita crocevia di sviluppo: parte il cantiere /VIDEO

La linea ferroviaria Napoli - Bari in Valle Ufita, un sogno prossimo alla realizzazione. È quanto emerso dalla tavola rotonda promossa da Confindustria Avellino che ha riunito Governo, Regione, Enti Locali che si sono confrontati con il Gruppo FS Italiane, Confindustria e la Salini Impregilo, che si è aggiudicata l’appalto per la costruzione della sezione della linea ad alta capacità tra Napoli e Bari. Un’opera che cambierà la fisionomia dell’economia del Mezzogiorno e, in particolare, di due Regioni come Campania e Puglia.
Dopo i saluti del sindaco di Grottaminarda, Angelo Cobino, il Presidente di Confindustria Avellino Giuseppe Bruno ha avviato la discussione: «Abbiamo il privilegio di ospitare la stazione Hirpinia, una linea ferroviaria ad alta velocità e alta capacità che contemplerà non solo gli spostamenti dell’utenza ma anche lo snodo delle merci. Una infrastruttura che in altre realtà italiane ha cambiato il modo di vivere delle persone portando benessere e sviluppo. Dobbiamo farci trovare pronti con una serie di infrastrutture e servizi da realizzare in contemporanea all’opera di Rete Ferroviaria Italiana. Siamo di fronte a un cambiamento epocale che potrà mettere un freno – ne sono sicuro – al fenomeno dello spopolamento dei nostri piccoli comuni».
«La realizzazione della linea Napoli-Bari è un segno tangibile dell’impegno del Gruppo FS per lo sviluppo infrastrutturale del Paese, in particolare del Sud», ha dichiarato Gianfranco Battisti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Ferrovie dello Stato Italiane. «Sono 42 i miliardi che – sui 58 complessivi previsti dal Piano industriale 2019-2023 – investiremo per le infrastrutture e di questo il 38% è destinato ad opere del Mezzogiorno. Quest’opera, il cui valore complessivo è di 6,2 miliardi, conferma come sia possibile realizzare oggi, nel nostro Paese, grandi infrastrutture, all’insegna della sostenibilità e in grado di cambiare lo stile di vita delle persone. Con l’entrata in funzione della nuova linea, sarà infatti possibile andare da Bari a Napoli in sole due ore, e raggiungere Roma in tre: una vera e propria rivoluzione per un’area fondamentale per il nostro Paese». 
È stato Maurizio Gentile, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Rete Ferroviaria Italiana nonché Commissario Straordinario Napoli-Bari, a consegnare i dati di un’opera strategica per l’intero Mezzogiorno.
«La nuova linea Napoli - Bari rappresenta una best practice nel campo della realizzazione delle grandi opere nel nostro Paese», ha evidenziato Maurizio Gentile, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Rete Ferroviaria Italiana e Commissario dell’opera. «L’azione del Commissario ha reso possibile l’accelerazione dei vari step burocratici, dimezzando del 50% i tempi dell’iter autorizzativo. Altro aspetto di successo è rappresentato dal processo decisionale legato all’approvazione del progetto del nuovo itinerario: abbiamo lavorato in perfetta sinergia con tutte le istituzioni dei territori attraversati, consapevoli della rilevanza strategica che l’opera riveste per le economie locali e per il benessere sociale».
Tra i partecipanti all’incontro anche rappresentanti delle realtà imprenditoriali impegnate nel progetto fra cui Salini Impregilo.
«Infrastrutture è una parola legata alla visione di futuro e a progetti di lungo periodo che richiedono condizioni di mercato, una chiara ed equa ripartizione dei rischi, un sistema amministrativo efficiente, semplificazione normativa e certezza del diritto», ha sottolineato Nicola Meistro, Direttore Generale Cociv e Amministratore Delegato di PERGENOVA.
«L’esperienza del Ponte di Genova dimostra che è possibile costruire bene e in tempi rapidi, partendo da un modello collaborativo fra enti, stazioni appaltanti e costruttori che agiscano tutti nell’interesse dell’opera, dei territori e dell’intero sistema Paese.Siamo convinti che il progetto che prende il via qui oggi possa essere occasione di rilancio, un’opportunità di sviluppo e stimolo affinché questo territorio e il paese intero possano trovare, anche nelle grandi opere, un moderno e virtuoso modello di crescita».

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