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Assistenza a domicilio, l'Asl: ''Nessuno l'ha mai negata. Anzi...''. Intervista al Direttore Ferrante

Il direttore sanitario Nicola Ferrante si carica il compito di fare le veci del manager Florio e di rispondere alla dura manifestazione di ieri inscenata da sindacati, malati e famiglie dei malati per protestare contro il taglio all’assistenza domiciliare. Una vicenda che secondo l’Asl è stata strumentalizzata per altri fini visto che l’assistenza è stata garantita, solo che una volta sforato il budget, di molto, si è deciso di razionalizzare il servizio e verificare eventuali abusi dando incarico ai vari distretti. Ferrante ricorda che le direttive prevedono che l’assistenza venga effettuata per 180 giorni l’anno. GUARDA L'INTERVISTA

SUMMIT CON I SINDACI
“L’assistenza domiciliare non è interrotta. Resta un servizio attivo”. È questa la rassicurazione che il direttore generale dell’Asl Sergio Florio accompagnato dal direttore sanitario Mario Ferrante hanno voluto dare al Comitato dei sindaci Asl di Avellino. Presenti all’incontro, che si è tenuto questa mattina a Palazzo di Città, oltre al Sindaco Paolo Foti e al vicesindaco Stefano La Verde, i primi cittadini di Lioni (Rodolfo Salzarulo), di Bisaccia (Salvatore Frullone), di San Martino Valle Caudina (Pasquale Ricci), il presidente dell’Ordine dei medici di Avellino dott. Antonio D’Avanzo e il Presidente della  VII Commissione consiliare Francesca Di Iorio. 
L’ing. Florio ha ammesso che l’Asl è stata costretta a tagliare sull’Adi visto che anche quest’anno c’è stato uno sforamento dei costi del 50%. Sforamento che c’era stato anche lo scorso anno  (del 20%). La direttiva Asl del 22 novembre con cui si limita l’assistenza domiciliare è frutto anche dell’adesione dell’Asl alle linee guida regionali che parlano di un tempo massimo di permanenza dei malati di 1° e 2° livello di 180 giorni. Il dottor Ferrante ha chiarito ai sindaci che i pazienti che usufruiscono dell’Adi sono 3000 e che dopo la direttiva dell’Asl ne sono stati dimessi il 20% (653 per la precisione). Il resto sono rimasti in assistenza domiciliare. L’Asl ha per questo chiesto ai vari direttori dei distretti di fare le opportune valutazioni. “C’è stata una difficoltà di comunicazione - ha ammesso lo stesso ing. Florio - vogliamo per questo tranquillizzare sindaci e cittadini: l’Adi è un servizio attivo, che continuerà ad esistere”. 
I sindaci hanno preso atto che le cure sono ancora attive, a hanno chiesto una maggiore considerazione del Comitato dei rappresentanti dei sindaci Asl per i futuri indirizzi di programmazione dell’Asl avellinese. Anche perché sono loro che alla fine devono dare risposte ai cittadini. Risposte che fino ad oggi non avevano. 
“Siamo contenti di apprendere che un servizio necessario come l’Adi prosegua e non sia stato soppresso – ha detto il Sindaco Paolo Foti, anche da Presidente del Comitato dei sindaci Asl di Avellino – ci aspettiamo ora che questo difetto di comunicazione venga presto chiarito, anche per rispetto dei cittadini che meritano le nostre attenzioni su tematiche tanto importanti come la salute. Auspico che il Comitato venga preso maggiormente in considerazione, anche per il futuro, e venga messo nelle condizioni di accompagnare l’attività dell’ASL sul territorio”. In tal senso va la proposta di creare un tavolo permanente che possa riunirsi periodicamente. Intanto il Sindaco Foti ha annunciato che il prossimo incontro Asl-Sindaci verrà convocato subito dopo le festività natalizie.  

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