Rincari sui rifiuti, nove comuni vincono la battaglia legale contro Irpiniambiente. Il Tar ha infatti stabilito l’annullamento del decreto della società provinciale con il quale il costo di rifiuto per tonnellata passa da 109 a 207. Il primo a scendere in campo contro Irpiniambiente era stato il comune di Cassano, seguito da Casalbore, Frigento, Grottolella, Castel Baronia, Melito Irpino, Grottaminarda, Sturno e Lacedonia.
Le amministrazioni hanno impugnato il provvedimento che aumentava il costo dei rifiuti reotroattivamente per gli anni che vanno dal 2010 al 2012, arrivando a quota 209 euro per il 2013.
Il decreto aveva suscitato le ire degli amministratori che si sono rifiutati di pagare. Il Tar ha stabilito che sono fondati i motivi dei ricorsi nella parte in cui contestano il difetto di motivazione e istruttoria del provvedimento impugnato. Insomma, non si capisce come Irpiniambiente abbia giustificato questi aumenti, o almeno la giustificazione non è soddisfaccente per il Tar. La questione è di quelle calde, soprattutto alla luce del dibattito in corso intorno alla nascita dell’Ato Rifiuti. Quello dell’efficacia e dell’economicità dei costi è un punto molto caro agli amministratori, spesso costretti a recapitare a casa dei cittadini vere e proprie stangate.
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