Piercamillo Davigo arriva ad Avellino nel suo ultimo giorno da presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati. A succedergli sarà il Pubblico Ministero Eugenio Albamonte. Davigo fa tappa nell'Aula Magna per un convegno organizzato dai giovani avvocati dal titolo ''Efficienza del processo e garanzia dell'imputato''. Il tema è di quelli caldi, l'opinione pubblica pare sia scettica nei confronti  dell'attivà dei togati, almeno così certifica un sondaggio pubblicato sul Corriere della Sera secondo il quale due italiani su tre non hanno fiducia nei magistrati.L'ormai ex presidente dell'Anm dribbla microfoni e taccuini e nel suo intervento si sofferma su alcuni aspetti del sistema giudiziario italiano. Il magistrato critica la formazione universitario e la preparazione degli studenti: «Non conoscono la storia, la sociologia, l’economia e da questo discende la convinzione secondo cui il mondo si interpreti attraverso le leggi e non viceversa». Segue l'affondo nei confronti dei neo-laureati: ''la loro ignoranza enciclopedica è raccapricciante''.In riferimento all'efficienza del sistema giudiziario,  Davigo afferma che il problema non è di soldi, ma di impiego delle risorse, in Italia ''mangiate dalla corruzione'': «In Paesi come la Gran Bretagna, la Giustizia viene amministrata con un budget prossimo al nostro senza ricevere tutte le critiche e le lamentazioni che invece ci sono in Italia».