“Aspetti legali dell’emergenza sanitaria nell’integrazione territorio-ospedale”: è il tema dell’interessante e partecipato convegno targato Saues (Sindacato autonomo urgenza emergenza sanitaria) rappresentativo di operatori e medici, di centrali operative, servizio 118, pronto soccorso, Dea di primo e secondo livello, organizzato il 27 e il 28 maggio presso l’Hotel dei Platani a Nola.Plauso al presidente nazionale Saues, Paolo Ficco per le due giornate intense e formative, uniche nel suo genere perché programmate per le esigenze degli iscritti, ossia quanti operano nel sistema dell'emergenza urgenza.
Il convegno, inaugurato dal presidente nazionale Anpo-Ascoti-Fials medici, Raffaele Perrone Donnorso, ha visto la partecipazione di autorevoli personalità in campo sanitario e giudiziario nonché di una folta partecipazione.Sono stati gli stessi operatori a formulare domande e a presentare casi clinici reali, cui gli specialisti del settore (medici-legali, avvocati penalisti, e giudici) hanno dato risposta fornendo non la soluzione logica ma giuridica con riferimento a precise leggi nazionali ed accordi stato regioni.Particolarmente interessante il confronto fra i vari operatori delle diverse regioni che ha messo in evidenza le difformità del sistema organizzativo dei territori italiani, come il Piemonte, L'Emilia, La Toscana, la Calabria rispetto alla Campania.E’ stata anche un’importante occasione per parlare del futuro dell'emergenza alla luce del nuovo piano ospedaliero.
A mettere nero su bianco ed evidenziare luci ed ombre del settore è stato proprio il commissario dell'Asl di Caserta, nonché vice presidente nazionale Anmdo, Giuseppe Matarazzo che nel suo brillante intervento ha illustrato le reti in emergenza da attuare e le prospettive future per i sanitari del settore oltre alle novità contenute nel piano ospedaliero: in particolare il passaggio della centrale operativa dalle aziende ospedaliere alle Asl e l'accorpamento delle centrali in base al numero degli abitanti.Insomma il convegno Saues… un modello nuovo ed efficace di impartire la formazione indirizzata alle reali esigenze formative degli operatori sanitari del settore.Non è mancata l’attenzione sulle criticità che esistono nel sistema integrato di emergenza territoriale nell’assistenza sanitaria al paziente, durante il percorso dal territorio in ospedale e le difficoltà che gli operatori sanitari del settore incontrano nel quotidiano in relazione alla responsabilità professionale.
Particolarmente apprezzate le relazioni del magistrato onorario Antonio Di Rienzo e del magistrato Liana Esposito, esperta in materia di responsabilità professionale che ha illustrato la problematica inerente alla colpa grave anche alla luce della nuova normativa in corso di approvazione.“Sul territorio nazionale – dichiara il presidente nazionale Paolo Ficco – esiste una disomogeneità organizzativa del sistema integrato di emergenza sanitaria, sia in relazione alle strutture sanitarie, sia ai compiti dei medici, che comporta una differenziazione di assistenza sanitaria nelle analoghe tipologie di interventi sanitari”.L’auspicio è che “l’ammalato spiega Ficco – possa ricevere, nelle situazioni di emergenza lo stesso trattamento assistenziale dalla struttura pubblica in qualsiasi parte del territorio nazionale in cui si trovi”.
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