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Ex Irisbus, tutto fermo. I sindacati: "Risposte subito o sarà protesta''

Irisbus, vertice al Mise

Se entro venerdì non arriva nessuna convocazione dal Governo, le sigle sindacali sono pronte all’ennesima trasferta a Roma. Nuova fase di stallo nella vertenza della ex irisbus, che se non si bloccherà sfocerà in una nuova protesta sotto il ministero dello sviluppo economico. L’ultimatum è stato lanciato durante il direttivo Fiom-Cgil allargato a tutte le maestranze della ex irisbus, alla sede del sindacato a Grottaminarda. Sulla protesta sono tutti d’accordo. Si vuole capire che cosa sta succedendo, perché lo stabilimento di Flumeri ancora non parte e quali saranno le prossime tappe per il rilancio dell’azienda. Invitalia, anche dopo l’approvazione del finanziamento avvenuta qualche mese fa, chiede ancora documenti per l’ok definitivo da consegnare entro il 28 ottobre. Secondo la Fiom, l’unico garante al momento è il Governo e si spera che la convocazione avvenga quanto prima. Il sindacato rimane comunque  fiducioso. Nei mesi scorsi ai lavoratori era stato garantito che a settembre ci sarebbe stato un nuovo incontro di verifica al ministero dello sviluppo economico ma così non è stato. Intanto nella fabbrica di Valle Ufita è rimasto tutto com’era, non è stata ripristinata nemmeno la linea telefonica. Al momento, restano in trasferta alla ex bredamenarinibus di Bologna, entrata come l’irisbus nella nuova industria italaina, 31 operai. 4 autisti sono stati sostituti da altri 4 lavoratori. Per i lavoratori i nodi da sciogliere sono ancora troppi e come accade da quattro anni, quando sembra che la vertenza stia prendendo la piega giusta, arriva un nuovo stop. 

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