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Giustizia, cosa cambia col Processo tributario telematico obbligatorio

Il 1° luglio 2019 è entrato in vigore ufficialmente il processo tributario telematico obbligatorio (PTT) che comporta la fine dell’era cartacea per le notifiche, i depositi di atti processuali, documenti e provvedimenti giurisdizionali, con la svolta della piattaforma telematica.

Per utilizzare la procedura digitale è innanzitutto necessario che l’utente sia in possesso di un indirizzo di posta certificata, della registrazione al PTT sul portale della Giustizia Tributaria e della firma digitale. Proprio a tal proposito, si può acquistare una firma digitale su Ufficio Camerale, a prezzi vantaggiosi e potendo scegliere tra un’ampia gamma di opzioni a disposizione dell’utente.

L’obbligo del processo tributario telematico non interessa però i processi già avviati in forma cartacea al 1° luglio, che potranno proseguire senza l’utilizzo del canale digitale. In particolar modo, i processi che hanno la possibilità di concludersi in forma cartacea sono quelli già completamente instaurati al 1° luglio, quelli con ricorso notificato alla controparte e costituzione già avvenuta in forma cartacea presso la commissione tributaria e quelli con ricorsi parzialmente instaurati al 1° luglio, ma ancora senza la costituzione.

I difensori, gli enti impositori e i soggetti della riscossione possono depositare o richiedere copie in forma cartacea di atti e provvedimenti. La procedura telematica del processo tributario è già ufficialmente in vigore in Italia dal 15 luglio 2017, ma solo da adesso l’obbligo del PPT interessa anche i ricorsi e gli appelli, per effettuare i quali è necessario registrarsi all’applicazione PTT del Sistema Informativo della Giustizia Tributaria secondo le diverse modalità di iscrizione. I soggetti privati e i dipendenti dei soggetti pubblici accedono per esempio al PTT tramite una semplice registrazione, mentre i dipendenti delle Agenzie fiscali, CCIAA, Enti della riscossione, Enti locali, Avvocatura dello Stato, TAR e Consiglio di Stato devono aspettare l’accettazione della richiesta di abilitazione.

Infine, per mezzo della sezione “Telecontenzioso”, è possibile accedere alle informazioni sui ricorsi e sullo stato del processo, consultando il fascicolo processuale e gli atti depositati dalle parti. I pagamenti avvengono per mezzo del modello F23 o con versamento su c/c postale, presso i rivenditori autorizzati o tramite il servizio “PagoPA”. Per ricevere tutte le informazioni e in caso di controversie, è essenziale il possesso di un indirizzo di Posta elettronica certificata. Nell’eventualità che mancasse, le comunicazioni sarebbero depositate nella segreteria della Commissione tributaria competente.

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