Irpinia sopra il 60 %, Avellino oltre il 70. Sono buoni i dati sulla raccolta differenziata nel 2018. In molti casi ottimi, se confrontati con quelli del 2017. Nonostante il balzo in avanti però, i costi del servizio non diminuiranno, almeno per il momento. La nostra provincia paga ancora troppo per smaltire al nord una quota considerevole dei suoi rifiuti.

Questi, in estrema sintesi, i dati presentati in mattinata dall'amministratore unico di Irpiniambiente, Nicola Boccalone, alla presenza del presidente della Provincia, Domenico Biancardi, e del rappresentante regionale di Legambiente Michele Buonomo.

In sala sindaci, amministratori e dipendenti della società partecipata al 100% da Palazzo CaraccioloIn dieci anni l'irpinia, nel suo complesso, è passata dal 50% circa ad oltre il 60 % di raccolta differenziata.

Particolarmente importante il risultato del capoluogo, dove il nuovo sistema di raccolta è in vigore dal dicembre 2017. In un anno la percentuale è più che raddoppiata, passando dal 30 al 71,84%.

Con questo dato Avellino diventa il primo capoluogo della Campania e del Mezzogiorno per Raccolta differenziata. Il diciottesimo in Italia.

Ci sono poi i cosiddetti 'comuni canguro', quelli cioè che hanno fatto registrare incrementi maggiori negli ultimi dodici mesi. Oltre ad Avellino, tra i centri virtuosi si inseriscono Cassano Irpino, Rotondi, San Martino Valle Caudina, Aiello del Sabato, Cervinara, Ospedaletto d'Alpinolo.

Confermano sostanzialmente le loro performance rispetto alla anno precedente Ariano Irpino con il 49,74%, Grottaminarda, che si attesta intorno al 60%, e Mirabella, al 55%, che però perde 3 punti. Soddisfatto Boccalone. L'amministratore unico ha ricordato la solidità della società, gli investimenti messi in campo per potenziare gli impianti e il rinnovo del parco mezzi.