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L'Irpinia sotto la minaccia del petrolio, il Comitato: "abbiamo bisogno di aiuto"

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"Carissimi, l'Irpinia, terra isolata tra i monti, paradiso della natura e bacino idrico del Sud Italia, è sotto l'assalto delle compagnie petrolifere - così in una nota il comitato No petrolio Gesualdo -. Un Progetto di ricerca di idrocarburi interessa un'area vasta 700 kmq ed a breve, presso il Settore 02 Tutela Ambiente della Regione Campania, verrà esaminata una istanza di Valutazione d'Impatto Ambientale per un progetto che prevede la realizzazione di un primo pozzo petrolifero nel territorio del Comune di Gesualdo. Il rischio dell'inquinamento collegato alle ricerche ed all'estrazione del petrolio in Irpinia si amplifica per la particolare natura del sottosuolo che è ricco di acque e fortemente sismico. Gli esperti che sostengono la nostra battaglia - continua la nota - ammoniscono sui rischi di inquinamento delle falde acquifere sotterranee che alimentano le sorgenti dalle quali vengono serviti gli acquedotti di Napoli e della Puglia, ed inoltre sostengono importanti tesi che riguardano una possibile correlazione tra le trivellazioni petrolifere e gli eventi sismici. Da mesi è in atto una forte campagna di sensibilizzazione che ha interessato tutti i punti sensibili della società civile irpina con importanti riscontri e forte partecipazione, ma tutto questo non basta....abbiamo bisogno di aiuto! L'Irpinia conta poco più' DI 400 mila abitanti e non ha alcun peso politico nè sociale. Gli irpini rischiano di rimanere isolati ed indifesi contro gli interessi degli speculatori e contro l'emergenza ambientale che il Petrolio potrebbe provocare. Abbiamo bisogno del vostro aiuto! Vi chiediamo di inserire tra gli intenti e le richieste del movimento anche lo STOP alle ricerche petrolifere in Irpinia  e di estendere a tutti la problematica al fine di poterne dare un più ampio risalto. Fiduciosi di trovare in Voi solidarietà e sostegno, auguriamo al movimento ed a noi tutti di riuscire a dare voce e speranza alle nostre terre, per troppo tempo lasciate nelle mani di portatori di morte", conclude la nota

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