No alla violenza, alle intimidazioni, alle minacce. L'Irpinia e La città di Montoro si stringono intorno al primo cittadino Mario Bianchino, vittima di recente di due attentati: prima l'incendio di una casa in campagna, poi della sua auto. Atti intimidatori che sono al vaglio degli inquirenti. In attesa di capire motivi e mandanti delle minacce, la società civile si è messa in marcia per una iniziativa promossa dal Pd ma che ha visto la partecipazione di amministratori di ogni colore politico. Al fianco di Bianchino anche un altro sindaco minacciato, quello di Monteforte, Costantino Giordano. A lui e alla sua giunta sono state recapitate nelle ultime settimane diverse lettere minatorie. A sfilare per la legalità le fasce tricolori d'Irpinia e dei comuni del salernitano limitrofi a Montoro. Soprattutto, ci sono i cittadini, tanti: le associazioni, le scuole, famiglie con bambini; tutti uniti per dire che la legalità e le istituzioni vanno rispettate e che la violenza non riuscirà a turbare la vita civile e democratica di Montoro come di altri comuni. Impossibilitato a partecipare, il presidente De Luca ha delegato il numero due di Palazzo Santa Lucia Fulvio Bonavitacola.