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Le firme di 29 sindaci per salvare il tribunale di Ariano: ecco il documento presentato in prefettura

Prefettura avellino

Ecco il documento, in versione integrale, consegnato dai sindaci al prefetto contro la chiusura del Tribunale di Ariano:
''Ill.mo Sig. Prefetto di Avellino
Il Consiglio dei Ministri n. 42 del 9 agosto 2012 ha approvato definitivamente il provvedimento sulla revisione della geografia giudiziaria, riducendo il numero dei tribunali soppressi da 37 a 31. Il  Tribunale di Ariano Irpino risulta soppresso nonostante le reiterate ed articolate richieste di mantenimento inoltrate sia alla parte tecnica ministeriale che a quella politica alle quali si è proposto anche l’allargamento della circoscrizione del medesimo Tribunale.
Le nostre richieste, assolutamente coerenti con quanto specificamente previsto dalla Legge delega, si sono basate su criteri oggettivi di carattere orografico, socio-economico, di viabilità sulle tratte brevi e lunghe, e sulle ricadute negative per la sicurezza dell’intero territorio posto a cerniera tra la Puglia ed il napoletano e quindi particolarmente suscettibile di infiltrazioni malavitose.
 La soppressione di entrambi i Tribunali minori della provincia di Avellino determinerà un vuoto di presidio di Giustizia su tutto il territorio delle aree interne. Basti considerare che dalla concentrazione dei tribunali collocati sul versante del mar Tirreno fino al tribunale collocato sul versante del mare Adriatico (Foggia) vi sarebbero tutte le zone della dorsale appenninica senza Tribunale;  8600 kmq (da Avellino a Foggia e da Campobasso a Potenza – vedi cartina allegata -) di zona strategica, perché collegamento tra la realtà criminale della Camorra e quella della Sacra Corona Unita, completamente allo sbando. Per queste ragioni già tre anni addietro è stata presentata una relazione da parte della Procura della DDA sulle infiltrazioni malavitose in Irpinia. 
Appare quindi palese l’irrazionalità dell’articolazione territoriale che ne seguirà e la disparità di trattamento fra situazioni più svantaggiate, cui vengono riservate peggiori condizioni di accessibilità in violazione del valore costituzionale della naturalezza del giudice (art. 25 della Costituzione). Un'area svantaggiata anche perchè montana (come decretato ai sensi della Direttiva 75/268/CEE dalla Regione Campania con il Programma Regionale Leader  2000-2006, pubblicato sul BURC del 29/11/2007), e sappiamo bene che la legge tutela le aree montane, considerandole aree depresse, verso le quali debbono essere adottate azioni finalizzate a garantire adeguati servizi per la collettività (art 1 comma 4 punto C legge 97 del 31/1/1994). Il comma 3 dell'art. 3 della legge sulla montagna del 2011 prevede espressamente il "potenziamento e la valorizzazione dei servizi e della presenza della pubblica amministrazione" nei Comuni montani svantaggiati. Vale, inoltre, la pena di evidenziare la raccomandazione contenuta nella relazione del CSM al Parlamento sullo stato della Giustizia del 15 luglio 1996 (richiamata nella Delibera del 13 gennaio 2010 sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie e nel cui solco si muove sia la Relazione del Gruppo di Studio sia lo stesso testo della legge 148/2011) affinché nei territori montani caratterizzati da particolari difficoltà di accesso -come “ad esempio nei tribunali siti nell’arco alpino”- l’ufficio giudiziario sia “conservato comunque… dotandolo di adeguate strutture”. Si tratta di raccomandazione che costituisce corollario delle garanzie dell’art. 24 della Costituzione, potendo la sua violazione comportare, per le popolazioni di quei territori, condizioni di tale difficoltà nell’esercizio di diritti costituzionali (e comunque di tale squilibrio rispetto ad eventuali contraddittori residenti in prossimità della sede giudiziaria), da poter essere considerate equivalenti, nella consolidata giurisprudenza della Corte Costituzionale, alla lesione dei diritti medesimi (ex multis Cost. 342/1999).
Un territorio montano, che per la sua stessa natura orografica e per l'assenza di infrastrutture interne, tra reti corte e reti lunghe, è incapace di farsi nodo sull'asse Napoli-Bari che pure lo attraversa; piccoli comuni che non hanno tra loro una agevole accessibilità e, soprattutto, non hanno una facile accessibilità con la città di Avellino o quella di Benevento. Si percepisce, dunque, con palmare evidenza che in provincia di Avellino non può essere allocato un solo Tribunale; la conformazione territoriale impone la permanenza di almeno un altro presidio giudiziario che non può che essere  quello situato nel comune più grande per estensione e per popolazione  dopo quello di Avellino, ossia Ariano Irpino. 
Un Tribunale, quello di Ariano Irpino che tra le altre cose vanta performance di efficacia, rientrando nei parametri di efficienza ed economicità la cui soppressione non restituirà un reale risparmio per le casse dello Stato ma comporterà maggiori oneri e costi aggiuntivi che peseranno inevitabilmente sulle comunità. C'è poi l'aspetto del depauperamento del territorio non solo dal punto di vista della sicurezza e della legalità, ma anche dal punto di vista dell'indotto economico e sotto l'aspetto storico-culturale.    
Ariano Irpino non fu scelta a caso dal Re di Napoli quando nell’Ottobre del 1739 volle che in essa fosse stabilita una delle sedi del neonato Regio Consolato, diramazione, in sede locale, del  Tribunale del Supremo Magistrato del Commercio per “agevolare i traffici ma anche per offrire agli altri tribunali un modello di giurisdizione rapida e poco dispendiosa”, come scrisse un noto studioso.  Un Tribunale storicamente chiamato ad esercitare un controllo preventivo a salvaguardia e tutela della popolazione tant'è che ad Ariano Irpino è situata anche una moderna struttura carceraria di massima sicurezza, oggi ampliata con un nuovo padiglione nel rispetto di ogni normativa antisismica e che, a breve, potrà ospitare altri 200 detenuti portando a 400 la popolazione carceraria.
In ultimo, illustrissimo Signor Prefetto  dobbiamo manifestare forte preoccupazione  per le conseguenze relative all'ordine pubblico vista l'esasperazione della gente, considerando che il territorio è stato già fortemente penalizzato da altre vicende legate alla chiusura della principale industria – l’Irisbus -, al progressivo depotenziamento delle strutture ospedaliere e così via. In questo contesto, la soppressione del Tribunale viene letta quale un accanimento sul territorio oltre ad un'ulteriore vessazione. La popolazione è disposta anche a restituire le schede elettorali quale forma di protesta. Ed anche noi, come sindaci, le comunichiamo l'immediata disponibilità a consegnare le fasce tricolore in segno di dissenso rispetto ad uno Stato che non tutela fino in fondo i cittadini e le comunità con la possibilità che si realizzino condizioni di ingovernabilità nei comuni dell’intera circoscrizione. Per tutte queste motivazioni chiediamo il Suo autorevole intervento presso il Ministro dell'Interno e quello della Giustizia affinché siano tenute nella giusta considerazione le ragioni del nostro territorio''.
F.to
Il Sindaco di Ariano Irpino Antonio Mainiero
Il Sindaco di Bonito         Antonio Zullo
Il Sindaco di Carife                 Carmine Di Giorgio
Il Sindaco di Casalbore          Raffaele Fabiano
Il Sindaco di Castel Baronia Carmine Famiglietti
Il Sindaco di Flumeri         Angelo Lanza
Il Sindaco di Greci                  Bartolo Zoccano
Il Sindaco di Grottaminarda Giovanni Ianniciello
Il Sindaco di Luogosano         Michele Di Napoli
Il Sindaco di Melito Irpino Gerardo Sorrentino
Il Sindaco di Mirabella Eclano Vincenzo Sirignano
Il Sindaco di Montaguto        Giuseppe Andreano
Il Sindaco di Montecalvo Irpino  Carlo Pizzillo
Il Sindaco di Paternopoli               Felice De Rienzo
Il Sindaco di San Nicola Baronia Francesco Colella
Il Sindaco di San Sossio Baronia Francesco Saverio Garofalo
Il Sindaco di Sant'Angelo All'Esca Nicola Penta
Il Sindaco di Savignano Irpino       Oreste Ciasullo
Il Sindaco di Scampitella Antonio    Consalvo
Il Sindaco di Trevico               Antonio Picari
Il Sindaco di Taurasi              Antonio Buono
Il Sindaco di Vallata              Francesco Antonio Zamarra
Il Sindaco di Vallesaccarda      Francesco Pagliarulo
Il Sindaco di Villanova del Battista   Franco Roberto
Il Sindaco di Zungoli                Armando Zevola
Il Sindaco di Frigento               Luigi Famiglietti
Il Sindaco di Gesualdo               Carmine Petruzzo
Il Sindaco di Sturno               Aurelio Cangero

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