Entro il 30 giugno, se il disegno di legge viene approvato definitivamente, gli enti potrebbero sparire passando i poteri ai comuni. Si è però giunti alla conclusione che la gestione commissariale, nella prima fase di cancellazione delle province, debba essere prorogata fino alla fine dell’anno e così l’attuale commissario Coppola alla provincia di Avellino, potrà continuare a svolgere le proprie funzioni. Sono 21 in Italia, gli enti commissariati e quelli che sono in scadenza con i propri presidenti e la giunta avranno una proroga di 6 mesi, andando a svolgere le funzioni oltre i 5 anni dal mandato elettorale. Non si potrà rinnovare l’ente prima di un anno. Il decreto del sottosegretario Del Rio, è stato da più parti contestato anche se lo stesso afferma che si tratta di una decisione fondamentale se si vuole andare verso una riduzione della spesa e garantire una politica più trasparente. “Si tratta di una riforma molto importante -sottolinea il ministro- che non deve essere vista come una penalizzazione ma come un’innovazione che costruisce le città metropolitane”. Un disegno non condiviso da tutte le parti politiche, è l’unione delle province italiane che accusano Del Rio di non aver tenuto conto dei gravi effetti sociali ed economici che il decreto cancella province va a determinare, come il depotenziamento dei territori. I risparmi che dovrebbero verificarsi sono proprio minimali e tra l’altro tale provvedimento non figura neanche tra le priorità dell’elenco dei tagli proposti al Presidente del consiglio dei ministri, anche se lo stesso spinge verso tale riforma. Dunque maggiore sinergia tra regioni e comuni: quest’ultimi avranno da gestire maggiori servizi a costi zero e saranno i sindaci a scegliere il presidente e non più i cittadini.
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