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Operazione Trasparenza, ecco quanto si guadagna all'Asi e all'Alto Calore

Casse vuote, lavoratori in esubero, proteste, vertenze: Asi e Alto Calore stanno attraversando un momento delicato.
L'Associazione per lo Sviluppo Industriale è alle prese con la crisi del Cgs e le incertezze sul futuro, l'Alto Calore si ritrova con una montagna di debiti proprio nella fase in cui si apre la partita dell'affidamento del servizio idrico. Criticità che, per entrambe le società, vengono da lontano. Tra i costi che maggiormente incidono sulla tenuta dei conti, ci sono, ovviamente, quelli relativi al personale.
Grazie alla legge sulla trasparenza, che obbliga le società a pubblicare on-libe le indennità , è possibile conoscere gli stipendi di chi ricopre ruoli di gestione o dirigenziali. 
All'Alto Calore, se sei un dirigente, porti a casa dagli 83 mila ai 128 mila euro l'anno, lordi s'intende. Il presidente, incarico attualmente ricoperto da Lello De Sefano, si deve invece accontentate di poco più di 36 mila euro. Non è dato sapere, il compenso di consiglieri di amministrazione e consulenti: la pagina, come si legge sul sito, è in allestimento.
Passando all'Asi, la documentazione disponibile è più cospicua: i dirigenti percepiscono una retribuzione che varia dagli 80 mila ai 105 mila euro l'anno, sempre lordi.
Per i membri del Comitato direttivo si va dai 4500 del presidente Belmonte, fino ai circa 2500-3000 per chi ricopre il ruolo di consigliere.
Sul sito dell'Asi sono presenti anche i dati relativi alle partecipate e alle consulenze. Fin qui le indennità, secondo quanto comunicato ufficialmente dalle stesse società. Intanto è proprio di queste ore una nuova polemica che investe l'Alto Calore. A sollevarla l'ex presidente Franco D'Ercole: ''L'Acs -sostiene D'Ercole - ha contrattualizzato un elevato numero di persone (pare oltre 60) con il programma "Garanzia giovani" che garantisce sei mesi di tirocinio a carico dei fondi europei con l'obiettivo di entrare nel ciclo produttivo. La cosa mi rabbrividisce - dice l'ex presidente - per tre motivi: il personale dell'ente è sovrabbondante; la scelta dei nominativi non risulta essere passata attraverso alcuna selezione pubblica; alla scadenza dei sei mesi i giovani non avranno alcuna possibilità si essere stabilizzati''.

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