Disagi alla viabilità, crisi delle attività commerciali intrappolate nel cantiere, lavori che procedono a rilento. E con l'inverno alle porte, la situazione potrebbe peggiorare.
La comunità di Parolise è preoccupata per i tempi dell'intervento sul viadotto dell'Ofantina, che per motivi di sicurezza deve essere smantellato e ricostruito. I lavori, iniziati a ridosso dell'estate, sono praticamente fermi, o quasi, da quando è sorta una diatriba burocratica circa il rilascio al Genio Civile dell'autorizzazione anti-sismica da parte dell'Anas.
L'appello a fare presto arriva dal vicesindaco di Parolise Antonio Ferullo e dal consigliere di maggioranza Ermelindo De Lauri.
C'è un altro aspetto che il vicesindaco ci tiene a sottolineare. Mentre una parte del ponte è già stata smontata, il resto del viadotto è pronto per essere rimosso, tanto che ad occhio nudo si vedono i tagli eseguiti dagli operai, tagli propedeutici allo smantellamento. Lo smantellamento però ancora non è del tutto avvenuto, e nello stato in cui si trova il viadotto c'è il rischio che una scossa, anche lieve, possa provocare ingenti danni.
I disagi, che sono già tanti, aumenteranno certamente con l'arrivo dell'inverno. Da quando il ponte è chiuso, gli automobilisti sono costretti ad un impervio percorso alternativo che attraversa, oltre al comune di Parolise, anche quello di San Potito Ultra. Alla prima nevicata – dice il consigliere di Maggioranza De Lauri - si rischia il blocco totale.
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