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Sanità, assistenza domiciliare interrotta. Gallicchio: "Florio deve fare un passo indietro"

Gallicchio

«Ho partecipato alla Conferenza dei Sindaci dell'Asl di Avellino e ho apprezzato la decisione dei sindaci di convocare per mercoledì prossimo il direttore generale dell'Azienda Sanitaria Locale, Sergio Florio per affrontare i nodi e le emergenze della sanità irpina. Ma è stata anche l'occasione per incontrare diverse persone che sono state interessate dalla decisione di Florio di interruzione delle prestazioni ADI (Assistenza domiciliare integrata) e dell'ADO (Assistenza domiciliare oncologica). Sentire parlare di persone trattate come pratiche a cui viene comunicata con una lettera l'interruzione di un servizio necessario a volte vitale, ed essere investiti dalla commozione e dalla rabbia di genitori e familiari che non vedranno più assistiti i propri cari da infermieri e fisioterapisti delle cooperative, deve far riflettere su cosa stia accadendo in Irpinia nel mondo della sanità e di quale prezzo sociale pagheremo».
Pasquale Gallicchio segretario del Partito democratico di Bisaccia e consigliere comunale continua senza sosta la battaglia a favore di una migliore sanità in provincia di Avellino.
«L'ennesima emergenza legata all'ADI e all'ADO va denunciata con forza, facendo capire all'opinione pubblica che siamo di fronte a dei servizi che se pur gestiti dalle cooperative vengono autorizzati in maniera diretta e unilaterale da parte dell'Asl. Infatti, la richiesta viene fatta dai Medici di famiglia che poi passa al vaglio delle commissioni presenti presso i Distretti sanitari che autorizzano o meno la richiesta. Una volta ammesso il servizio lo stesso viene richiesto alle cooperative. Quindi, le cooperative non agiscono di propria iniziativa. Ancora. Siamo di fronte a numeri preoccupanti. Infatti, sono circa 1100 le persone interessate in tutta l'Irpinia dalle prestazioni ADI e ADO e circa 200 gli operatori che ci lavorano. Anche per questo c'è la necessità di fare presto, magari sottoponendo la questione direttamente al presidente della Giunta regionale e al Ministro della Salute. Florio deve fare un passo indietro».
Intanto, è lo stesso Gallicchio che fa notare qualche novità.
«Ho notizia delle prime conseguenze di questa dura presa di posizione. Infatti, il Distretto di Monteforte ha spedito una comunicazione ai propri assistiti ADI e ADO di non tenere in considerazione della lettera che interrompeva il servizio. Certo, a questo punto bisogna anche spezzare una lancia a favore dei direttori dei distretti che si sono trovati a gestire una questione delicata, aggravata dal fatto che rispetto alla chiusura dell'ospedale di Bisaccia e ad una politica dell'Asl improntata ad una sempre minore ospedalizzazione non c'è una sanità territoriale in grado di reggere l'urto. E dire che l'ADI e l'ADO in provincia di Avellino sono le uniche che funzionano in maniera efficiente in tutta la regione Campania. Ancora una volta siamo di fronte a due modelli diversi. Se in molte zone della regione ADI e ADO sono prestate presso strutture sanitarie, spesso private, in Irpinia si è preferita la cura domiciliare pubblica che sposa una efficacia e una efficienza migliore a cui si aggiungono umanità, calore umano che per le persone che soffrono sono indispensabili e spesso non paragonabili a quello che si offre in altre strutture».

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