Seguici su

Ciao, cosa stai cercando?

Canale 58Canale 58

Attualità

Sanità, la Cgil con i sindaci: Florio si dimetta. E' scontro sui corsi universitari

Sanità

La spiegazione del manager dell’Asl non convince gli amministratori locali che approvano un documento e si preparano a una tre giorni di mobilitazione. Florio asserisce che alcun corso è stato cancellato, anzi per lui chi sostiene il contrario fa solo strumentazione politica. Il direttore generale dell’Azienda sanitaria ha ribadito che tutti i corsi del secondo e terzo anno verranno regolarmente svolti utilizzando la Seconda Università di Napoli. Verrà attivato un corso per 60 studenti, più altri 15 operatori con la Federico II relativamente al primo anno del corso di Infermieristica e Prevenzione. Ma i sindaci non sono affatto sereni. Vogliono vedere gli atti ufficiale lanciando l’accusa al manager di aver interrotto la convenzione con la Seconda Università di Napoli che garantiva lo svolgimento dei corsi all’interno della struttura santangiolese della Don Gnocchi. Il passaggio da un ateneo all’altro risulta poco chiaro. Rosanna Repole, la prima a lanciare l’allarme qualche giorno fa, è categorica non focalizzando la questione sulla polemica fra le parti, ma ragionando secondo i dati ufficiali: “Ciò che so è che guardando i siti delle due università non si vedono a Sant’Angelo dei Lombardi corsi di Fisioterapia e Logopedia. Chiediamo di vedere gli atti”. Per sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi le incomprensioni tra le università, gli scontri tra Florio e la Sun, rischiano di danneggiare fortemente il territorio. Sono diversi amministratori a pensarla come lei: c’è Rodolfo Salzarulo, Stefano Farina, Giuseppe De Mita, AngeloAntonio Caruso, Arcangelo Lodise, Vito Cappiello e Domenico Forgione. E a firmare il documento da inviare alle istituzioni coinvolte ci saranno anche Bisaccia, Cairano, Calitri, Cassano, Guardia dei Lombardi, Lacedonia, Montella, Monteverde, Sant’Andrea di Conza e Senerchia. La compattezza del fronte alto – irpino viene notata anche dalla Cgil Funzione Pubblica che esprime l’auspicio che “l’odierna alzata di voce non si limiti ad essere uno sfogo occasionale ma segni l’avvio di una forte e determinata vertenza per la sanità in provincia di Avellino che veda finalmente le amministrazioni al fianco del sindacato e dei cittadini”. 


Dal segretario provinciale della Cgil, Vincenzo Petrozziello, riceviamo e pubblichiamo:

''Con soddisfazione si apprende dai mezzi di informazione la posizione espressa dai sindaci dell’Alta Irpinia in riferimento alle modalità di conduzione e gestione dell’Azienda Sanitaria Locale di Avellino.
Una gestione che ha penalizzato e penalizza sotto vari aspetti il servizio sanitario di questa provincia, a partire dall’atto aziendale che non è assolutamente idoneo a garantire i livelli essenziali di assistenza, e che, finora, è passata con il beneplacito del Comitato dei Sindaci apparso silente su tutta una serie di scelte che hanno pesato e pesano drammaticamente sulle spalle dell’utenza e dei lavoratori.
Lo scorso 24 aprile, nel corso di una manifestazione indetta da Cgil, Cisl e Uil, sono state pubblicamente espresse tutte le contraddizioni e le insufficienze, ovviamente ad avviso di chi scrive, di questo sistema di gestione dell’Azienda Sanitaria Locale. Spiace dover ricordare che a quella manifestazione, alla quale vennero invitati tutti i sindaci della provincia, era presente il solo primo cittadino di Nusco.
Ma non è mai troppo tardi. Dividersi su questa vicenda non serve. Serve, piuttosto, un fronte comune che faccia da sentinella e da movimento di proposta di tutta una serie di iniziative possibili a partire da quella, forte, che la FP CGIL e la CGIL sostengono da oltre un mese: quella della richiesta di revoca alla Regione Campania dell’attuale management dell’Azienda.
Quanto mai opportuna, oggi, è la riapertura di una vertenza sanità in provincia di Avellino per mettere in sicurezza il livello del servizio sanitario e per rilanciare verso nuovi e più funzionali investimenti nel servizio nonostante le ristrettezze del piano di rientro.
C’è modo e modo di gestire una politica di risparmio. Ed è necessario obbligare la Regione Campania, anche con iniziative eclatanti, a restituire al territorio una parte congrua del risparmio effettuato dall’Azienda Sanitaria Locale in termini di servizi e personale.
Infine, quanto alla vicenda di questi giorni, l’aver sospeso i corsi del primo anno di Fisioterapia e Logopedia (come ammesso dalla stessa Direzione Generale dell’Azienda Sanitaria Locale) non fa altro che certificare la morte per consunzione di quella esperienza. Appare palese anche ad un bambino che sospeso il primo anno, quando gli studenti del secondo e terzo arriveranno a conseguire il titolo il corso sarà automaticamente chiuso. Pertanto, le rassicurazioni dell’Azienda non fanno altro che confermare la preoccupazione dei sindaci.
Rispetto ai quali ci permettiamo di esprimere un auspicio: che l’odierna alzata di voce, rispetto alla quale la FP CGIL e la CGIL non possono che condividere termini e toni, non si limiti ad essere uno sfogo occasionale ma segni l’avvio di una forte e determinata vertenza per la sanità in provincia di Avellino che veda finalmente le amministrazioni al fianco del sindacato e dei cittadini della provincia''.

Commenta l'articolo

Copyright © Mediainvest srl - Tutti i diritti riservati - Web Agency: Progetti Creativi
La riproduzione di tutto o parte del contenuto di questo sito è punibile ai sensi delle leggi vigenti
Privacy Policy