''Bene l'ampliamento degli impianti, come quello di Teora, ma per chiudere il ciclo dei rifiuti non basta, dobbiamo rendere l'Irpinia autosufficiente''. A ribadirlo - al ''Mattino'' - è il numero uno di Irpiniambiente Nicola Boccalone (che a settembre lascerà per l'incarico di Direttore Generale della Provincia di Benevento). Raccoglie l'appello il presidente della Provincia Domenico Biancardi, che lancia una proposta che potrebbe risolvere definitamente l'annoso problema degli alti costi e del trasferimento al Nord e all'estero di buona parte dell'umido. Sì, perché nonostante l'ampliamento, Teora non basterà a coprire il fabbisogno di tutta la provincia. L'impianto altirpino, a regime, accoglierà il 50% dell'umido. Nell'ipotesi di Biancardi, la restante metà potrebbe essere trattata a Flumeri, non nel sito di trasferenza, che va bonificato e restituito alla comunità, ma attraverso un nuovo impianto da realizzare, a pochi passi, nell'area Asi del comune ufitano. Si tratterebbe di un'alternativa al biodigestore di Chianche, che, come è noto, non si farà più. La proposta dovrà ovviamente essere valutata dall'Amministrazione Comunale con la quale ci sono stati già dei passaggi informali. Dopo l'inaugurazione di alcuni uffici, spogliatoi e servizi, tenuta presso l'impianto di Teora, il presidente ha fatto tappa proprio a Flumeri. Nel breve periodo verranno fatti anche qui dei lavori per la sistemazione dei dipendenti. In futuro, come detto, l'idea è bonificare il sito di trasferenza e costruire in una zona limitrofa un impianto per il trattamento dell'umido che chiuda il ciclo. Siamo ovviamente in una fase di ideazione, nel caso in cui l'ipotesi dovesse concretizzarsi ci vorranno comunque anni per vederla realizzata.