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Aree interne, via libera alle borse di studio per i dottorati comunali

Promuovere la ricchezza del territorio e contrastare lo spopolamento: dovranno essere queste le finalità delle borse di studio per i dottorati comunali delle aree interne. Firmato il decreto dalla Ministra Carfagna, del cui staff fa parte Domenico Gambacorta. Sul tavolo, 3 milioni di euro. I comuni stipuleranno convenzioni con le Università.

Dottorati comunali nelle aree interne. Anche i comuni della provincia di Avellino potranno concedere borse di studio sui temi del rafforzamento delle attività economiche, del potenziamento delle capacità amministrative, della transizione ecologica e digitale, del contrasto delle diseguaglianze sociali ed educative, in convenzione con le università. I comuni possono anche associarsi. Sul tavolo, 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, a valere sul Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020. C’è la firma del decreto da parte del ministro Mara Carfagna, del cui staff da tre settimane fa parte l’ex presidente della provincia Domenico Gambacorta come Consigliere per la Strategia Nazionale Aree Interne. Il nuovo percorso di ricerca, sperimentale, è stato introdotto da un emendamento al Decreto Rilancio. La proposta nasce dal ministro dell'Università e della Ricerca, di concerto con quello del Sud e della Coesione territoriale. Con le borse di studio per i dottorati si vuole favorire lo studio e l'approfondimento, a livello non solo tecnico ma di ricerca scientifica, su tematiche che riguardano la qualità della vita dei cittadini delle aree interne. In particolare, le finalità dovranno essere: garantire l'offerta e la piena accessibilità degli abitanti ai servizi essenziali (trasporto pubblico locale, istruzione e servizi socio-sanitari); promuovere la ricchezza del territorio e delle comunità locali; valorizzare le risorse naturali e culturali, attraverso la creazione di nuovi circuiti occupazionali; contrastare lo spopolamento demografico e culturale. Il decreto ministeriale stabilisce i criteri e le modalità per la stipula delle convenzioni tra i Comuni e le Università. Dopodiché, l'Agenzia per la Coesione territoriale selezionerà attraverso un apposito bando i soggetti beneficiari delle risorse, che saranno ripartite con decreto del ministro per il Sud e la Coesione territoriale.


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