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Ariano, è caos istituzionale: Puopolo si dimette

giovannantonio puopolo

''Considerato che il consiglio comunale è l'espressione più alta della democrazia e della partecipazione, nella impossibilità di agire per il bene della comunità  rassegno  le mie dimissioni dalla carica di consigliere comunale e presidente del consiglio''.  

Con queste parole, contenute in una breve missiva protocollata questa mattina, Giovannantonio Puopolo ha rimesso il mandato di presidente dell'assemblea del Tricolle e lasciato il seggio di consigliere. Ennesimo colpo di scena in una crisi politica che si trascina da mesi e che ha visto, lo scorso 8 gennaio, altre dimissioni, quelle del sindaco Enrico Franza, nell'impossibilità di governare perché senza maggioranza in aula. L'addio di Puopolo arriva dopo una giornata, quella di ieri, ad alta tensione. Il presidente aveva convocato una riunione con i consiglieri con all'ordine del giorno urgenti comunicazioni, cioè le sue dimissioni. 

Poco dopo però la doccia fredda, il vicesindaco Cervinaro insieme ad altri consiglieri, Orsogna e Grasso, con una lettera avevano contestato la legittimità della convocazione. In particolare non sarebbero state rispettate le modalità e i tempi. Contestato anche l'oggetto della riunione, cioè ''misteriose comunicazioni del presidente''. Pupopolo si difende sostenendo che non aveva convocato una conferenza dei capigruppo, ma un semplice incontro con tutti, che può essere anomalo, ma non illegittimo. Al vertice poi si sono presentati in 12. Alla fine in 8 hanno presentato richiesta di convocazione urgente di un consiglio comunale nel quale discutere, tra le altre cose, il caso delle Cartelle Tarsu e Tari, di efficientamento energetico, della gara per ripulire le strade.

Tutto ciò accade in uno scenario nel quale tra 7 giorni scade il termine dei 20 consesso al sindaco per ritirare le proprie dimissioni. E in queste ore indiscrezioni raccontano di un tentativo in corso per costruire una nuova maggioranza intorno al sindaco

Nella sua lettera d'addio Puopolo sottolinea come il consiglio sia stato esautorato della sua funzione: ''Prendo atto che in questa fase di grave crisi politica per la nostra città, il diritto essenziale di essere informati e resi partecipi dell'azione amministrativa e/o ad essere invitati alle manifestazioni a carattere istituzionale è stato più volte disatteso''.

La nota di Giovannantonio Puopolo: “La convocazione del consiglio comunale serve per fare chiarezza. Non capisco le reazioni del vicesindaco e del capogruppo del M5S”. E poi: “Franza tenga fede a quanto dichiarato”

 La decisione di convocare i consiglieri comunali per comunicare loro alcuni propri intendimenti, relativi alla carica rivestita, che meritavano una riflessione la quale mal si addice alla impersonalità delle comunicazioni scritte, ha suscitato la reazione francamente eccesiva del vice sindaco e del capogruppo del Movimento 5 stelle. Puopolo aggiunge: “Ho rispettato non solo le prescrizioni legislative vigenti, ma secondo la prassi consolidata in questi pochi mesi di consiliatura ho concordato con il vice presidente del consiglio Iuorio le modalità di questa convocazione dei consiglieri, ragione per cui l’asprezza delle parole del vice sindaco Cervinaro e del capogruppo del Movimento 5 stelle Orsogna inducono a ritenere che il vero bersaglio sia l’agire del loro sodalizio di maggioranza che piuttosto quello del sottoscritto”. Per Puopolo tutto questo conferma la radicale incapacità delle forze politiche che hanno sostenuto il sindaco Franza di trovare una qualsivoglia unità che consenta anche la più banale delle amministrazioni ordinarie e induce tutti noi ad auspicare che il sindaco Franza si mantenga fermo nelle intenzioni espresse nelle scorse giornate senza cadere nella tentazione di improbabili nuove alleanze che servirebbero solo a soddisfare le ambizioni personali di qualcuno. 

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