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Il Comune vieta gli altoparlanti, Il prete ''spegne'' le campane: è guerra a Sant'Angelo all'Esca tra sindaco e parroco

Il sindaco vieta gli altoparlanti: Don Ciriaco risponde "spegnendo" le campane di tutte le Chiese di Sant’Angelo All’Esca. Non suonano più da circa una settimana, né quando è festa, né per annunciare le liturgie giornaliere, né per scandire le ore.  Lo ha deciso il Parroco, dopo uno “scontro” col primo cittadino Nicola Penta, che sta andando avanti a colpi di lettere, esposti e petizioni. La storia in realtà parte da lontano. Risale al 6 aprile del 2010 l’ordinanza del sindaco, ora affissa di nuovo in paese, “per la prevenzione e la repressione di rumori molesti e inutili,  nonché per gli schiamazzi in pubblico lesivi della sicurezza urbana”. In particolare al punto C del provvedimento, anch’esso affisso nuovamente “per evitare incomprensioni” – si legge nell’avviso pubblicato il 2 novembre - e rendere noto che l’uso delle campane non è mai stato negato, il sindaco del comune irpino  vieta di tenere accesi gli altoparlanti durante le celebrazioni, eccetto quelle che si svolgono durante le feste patronali, pasquali e natalizie. Insomma microfoni spenti, tranne a Natale, Pasqua e San Michele. Dall’ordinanza, nata in seguito alle lamentele di numerosi cittadini in forma scritta e orale, si esclude però il suono delle campane, collegato ad ogni tipo di funzione religiosa, e lo scandire delle ore dell’orologio campanario. Il Parroco che si è appellato alla libertà di esercizio del culto, non ha spento i microfoni ma sostiene di aver abbassato il volume: dopo l’ordinanza lo ha regolato e ha fatto valutare da due tecnici il rispetto dei limiti normativi della rumorosità emessa dal sistema di diffusione sonora che si trova sul campanile della Chiesa di San Michele Arcangelo. I valori, come si legge nella relazione tecnica, "nel periodo di riferimento diurno risultano rispettati". Sta di fatto, che il mese scorso, a più di cinque anni dall’ordinanza, è stato querelato dal sindaco per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. Il Sacerdote ha risposto con una raccolta firme partita la settimana scorsa, che servirà a capire quanti sono i cittadini che vogliono che i microfoni rimangano accesi durante la messa. Al momento, sono state raccolte un centinaio di sottoscrizioni che secondo il primo cittadino serviranno a poco. Poi la decisione che sta facendo discutere: non suonano più nemmeno le campane. O tutto o niente. “Se gli altoparlanti sono molesti – dice Don Ciriaco Vozella - allora lo sono anche le campane. Se il microfono è consentito a Pasqua, a San Michele e a Natale, dovrebbe essere consentito anche la Domenica che è la Pasqua settimanale. Il disturbo non può venire soltanto dalla preghiera del Rosario e della santa Messa, ma allora anche le campane provocano il rumore molesto”. Il sindaco replica dicendo che l’ordinanza parla chiaro: “Non ho mai vietato le campane, anzi ne ho autorizzato l’uso insieme allo scandire dell’orologio. Il problema sono gli altoparlanti: troppi i cittadini che continuano a lamentarsi, soprattutto quelli che abitano nei dintorni della Chiesa di San Michele. Va rispettata la libertà di chi vuole ascoltare e di chi no. Il Parroco – dice l’avvocato Nicola Penta – usa questi sistemi per vivacizzare la vita del paese. E la querela è stata fatta per tutelarlo”. Insomma un botta e risposta quello tra Parroco e sindaco di Sant’Angelo che sta facendo discutere, mentre le campane non suonano più.

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