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Carullo ancora in silenzio, parlano i gregari: ''Saremo in campo''. Il mistero dei server

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Dopo la caduta aveva promesso che avrebbe parlato al suo popolo, che avrebbe spiegato retroscena ed illustrato scenari futuri. Invece fino ad oggi Massimiliano Carullo è rimasto chiuso nel silenzio. Il sindaco di Mercogliano è stato defenestrato grazie al contributo di parte della sua stessa maggioranza. Dimissioni contestuali di 12 consiglieri e tutti a casa. Nominato il commissario, si andrà al voto al prossima primavera. Ed è sulle manovre pre-elettorali che ora si concentra l’attenzione. Se Carullo non parla, l’ascia però campo libero ai gregari: ‘’Siamo pronti a ricandidarci al suo fianco senza se e senza ma’’. Così l’ex assessore ai lavori pubblici Modestino Gesualdo. Gli fa eco un altro collega di giunta, Giacomo dello Russo, che bolla i 5 dissidenti della maggioranza come ‘’traditori che agiscono di e  in barba alle indicazioni degli elettori’’.
In attesa della prima uscita pubblica di Carullo, probabilmente tra domani e lunedì, in paese divampa la polemica e si alimentano sospetti. Nicola Sampietro, casacca di Forza Italia, denuncia una presunta anomalia sull’acquisto di un nuovo server comunale, a causa di un improvviso guasto, deciso dopo la fuoriuscita di Carullo. Eppure nessun disagio è stato registrato da dipendenti ed utenti. Il sospetto è che la procedura sia stata messa in atto per occultare dei provvedimenti. Solo sospetti, sia chiaro, che però rendono il clima di veleni che  ha invaso le stanze del palazzo. In vista del voto le nubi si addensano all’orizzonte: di certo ci sarà sindaco uscente, sostenuto a viso aperto da quel che resta della sua Maggioranza. Compagine che potrebbe andare a scontrarsi proprio con uno dei suoi assessori dimissionari oppure con l’ex sindaco Tommaso Saccardo. Altra ipotesi è quella della discesa in campo di Sampietro. Quelli che hanno fatto le scarpe a Carullo ora hanno il difficile compito di trovare una sintesi al proprio interno.  Peseranno, sicuramente, anche le posizioni che verranno prese dalle segreterie dei partiti. A partire dalla Forza Italia di Sibilia e dall’Udc di De Mita, pare entrambi molto attivi nell’operazione che ha portato alla caduta di Carullo

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