Resta alta la tensione intorno al caso Cocchia, l'istituto avellinese sequestrato dalla magistratura perché non a norma dal punto di vista antisismico. Questa mattina alcuni docenti si sono recati nei pressi dell'istituto per affiggere diversi striscioni. La richiesta è chiara. I professori si oppongono alla proposta del Comune di distribuire gli 870 alunni in tre plessi. I docenti vogliono lavorare ed insegnare in un unico istituto. Temono che dividendo le classi tra più plessi si perda l'identità della Cocchia e che questo sarebbe solo l'inizio dello smembramento dell'Istituto.La proposta avanzata è quella del Giustino Fortunato, ma appare impraticabile anche perché lì le aule disponibili sono solo sette. Resta in piedi l'ipotesi dell'edificio privato di via Scandone, che però richiederebbe un impegno economico non indifferente per il comune che preferisce rivolgersi a strutture di sua proprietà.La vicenda dovrebbe trovare una soluzione definitiva lunedì, quando in prefettura intorno allo stesso tavolo si riuniranno tutte le parti in causa. La sensazione però è che sia il fronte dei docenti che quello dei genitori sia diviso.