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Grottaminarda, "L'amore malato": il convegno all'Istituto d'istruzione superiore

istituto superiore grottaminarda

Oggi nell’aula magna “L. Lazzaruolo” dell’Istituto d'istruzione superiore di Grottaminarda, si è tenuta una conferenza sul tema della violenza di genere dal titolo “L’amore malato: quando amare non significa voler bene”.
Presenti il Vescovo della diocesi Ariano-Lacedonia Mons. Sergio Melillo, il Sindaco di Grottaminarda prof. Angelo Cobino, l’avvocato Carmelita Romano vicepresidente delle politiche sociali, don Michele Brescia parroco di Grottaminarda, gli psicologi dott.ssa Gabriella Biancofiore e dott. Marco Carpineto.
Dopo l’osservanza del minuto di silenzio, dedicato alle vittime degli attentati di Parigi, la Dirigente, dott.ssa Catia Capasso, saluta e ringrazia gli intervenuti auspicando una continua, solida e fattiva collaborazione tra le Istituzioni, determinante per la crescita dei giovani. Ribadisce l’attualità del tema e l’importanza della sensibilizzazione nelle scuole, sottolineando che il convegno è stato organizzato in continuità con un lavoro già svolto con gli studenti, a partire dalla lettera che il Vescovo ha inviato a questi ultimi all’inizio dell’anno scolastico.
Introduce il prof. Domenico Bongo, docente di Religione dell’Istituto, che ispirandosi all’Angelus di domenica scorsa e ai fatti di Parigi ripropone agli allievi la domanda formulata da Papa Francesco :” Come può l’uomo ideare tanta barbarie?”. Continua affermando che qualsiasi forma di violenza deve essere condannata, a partire da quella che può nascere anche tra le pareti domestiche.
Prende la parola il Sindaco di Grottaminarda auspicando un nuovo Umanesimo, fatto di valori autentici, di collaborazione e solidarietà. Ringrazia la Dirigente per l’impegno profuso: queste iniziative contribuiscono alla formazione umana dei giovani e offrono importanti momenti di confronto tra gli Enti e le Istituzioni.
Sua Eccellenza Mons. Sergio Melillo apre l’ intervento tra gli applausi degli studenti, partendo dall’analisi dell’amore nella sua più ampia accezione si è soffermato sull’interdipendenza tra amore e libertà. Ha riservato attenzione all’amore tra genitori e figli facendo riferimento al “complesso di Telemaco”; la passata generazione sta lasciando ai giovani un mondo a pezzi, a loro l’impegno di riordinarli , sostituendosi anche all’inattività dei genitori.
Per accattivare l’attenzione degli studenti fa riferimento alle definizioni di amore date da Gaber e dal repper Fedez, personaggi più vicini al mondo dei giovani, e all’uso improprio delle nuove tecnologie che comprimono i rapporti umani.
Continua la discussione l’avvocato Carmelita Romano che, dopo l’analisi di dati statistici relativi alla violenza sulle donne, annuncia la realizzazione, nell’ambito dei Servizi Sociali, di un centro antiviolenza ad Ariano Irpino per cogliere segnali e sostenere le donne.
Gli psicologici sottolineano l’importanza delle relazioni affettive e l’inquietudine vissuta dalle donne vittime di violenza in contesti familiari “malati”.
Conclude don Michele citando i versi di una poesia di Khalil Gibran.
Al termine dell’incontro, Sua Eccellenza si intrattiene con gli alunni delle classi quinte che hanno voluto salutarlo personalmente.

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