È accaduto quel che si voleva evitare costruendo un dialogo fra governo e istituzioni locali, sindacati, associazioni di categoria ed imprese. Uno dei due consorzi impegnati per realizzare la TAV campana, la Lioni Grottaminarda, ha sospeso ufficialmente i lavori che interessano il 1° lotto, terzo stralcio, un affidamento ottenuto il 19 settembre del 2017. Tramite pec, la Italiana Costruzioni Infrastrutture ha comunicato la decisione alle imprese edili subappaltatrici. Ne sono 19 tra cui 8 irpine: una ditta di San Stefano del Sole, Sant’Angelo dei Lombardi, Montecalvo, Trevico, Nusco, Lioni, Grottaminarda e Monteforte.
La Italiana Costruzioni Infrastrutture motiva così la sospensione: “Perdurando l’assenza di comunicazione da parte dell’Ente concedente sullo stallo istituzionale generato dalla cessazione del mandato del commissario ad acta, si dispone la sospensione dei lavori a data da destinarsi”. In questi giorni le attività del consorzio saranno finalizzate solo a mettere in sicurezza quanto realizzato fino ad ora. Una notizia che crea ulteriori tensioni oltre lasciare perplesso più di qualche imprenditore poiché la mancanza di committenza non è una clausola contemplata dal codice degli appaltai per sospendere i lavori.
Una decisione che spiazza anche perché fra pochi giorni si riunirà il Consiglio dei Ministri con all’ordine del giorno la Tav Torino Lione e le altre opere pubbliche fra cui la Lioni Grottaminarda. In Irpinia si attende con ansia di sapere quel che emergerà, e soprattutto se sarà confermata l’intenzione di affidare la committenza al Provveditorato alle Opere Pubbliche. Nella manifestazione del primo marzo a Grottaminarda, sia l’Ance sia i singoli costruttori avevano chiesto a gran voce di rinnovare l’incarico al commissario ad acta per evitare rallentamenti su un’opera immaginata da tempo che però la provincia ha visto divenire concreta solo negli anni 2000.
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