Più che un'aula, un'arena. Nel ruolo di gladiatori sindaco e consiglieri comunali. All'ordine del giorno comunicazioni di Ciampi sugli ormai famosi manifesti gogna con le facce di chi ha fatto saltare il Ferragosto. Ci sarebbero anche le linee programmatiche, quelle in parte copiate dal comune di Verona, ma non si arriverà mai a discuterne.Il clima è teso già quando parla il sindaco, che di fatto approva la scelta dei sei per tre. Non solo, rinnova tutte le accuse dei Cinquestellle alla vecchia classe dirigente, in primis al Pd. I consiglieri democratici, come gli altri, scalpitano. Insorgono quando il capogruppo pentastellato Ridente dice che l'aula non può essere tenuta a discutere su un fatto personale che riguarda solo gli otto consiglieri e non la città.Scoppia il putiferio
Seduta sospesa, quando si torna in aula parlano gli otto consiglieri in questione, ricordando che il caso dei manifesti riguarda le regole democratiche e non le persone.Il caos continua, la seduta salta. Se ne riparlerà giovedì.
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