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Sfiducia, Ciampi: ''Vogliono la restaurazione contro il cambiamento''

Ventilata per settimane, l'ipotesi della sfiducia contro il sindaco di Avellino diventa realtà. La decisione di procedere alla spallata è arrivata nel corso di una riunione tenuta da tutti i consiglieri che si oppongono all'esecutivo Cinquestelle. Una ventina le firme, quante bastano non solo per portare in aula il provvedimento, ma anche per approvarlo e staccare la spina alla giunta Ciampi. La mozione sarà presentata domani in conferenza dei capigruppo. In quella sede sarà calendarizzata, non prima di 10 giorni, non oltre 30. Entro fine novembre, dunque, sarà discussa. Pronti a mandare a casa Ciampi sono il Pd, Mai Più di Cipriano, La Svolta inizia da Te di Preziosi, Si può di Arace, i Popolari, Insieme Protagonisti. Se la sfiducia dovesse andare in porto, ad Avellino si aprirebbero le porte del commissariamento fino alla prima data utile per tornare al voto, certamente la prossima primavera.

L'esperienza Cinquestelle dunque, salvo sorprese dell'ultima ora, è al capolinea. L'unico passaggio delicato, che per il sindaco potrebbe anche rappresentare una possibilità di dialogo con il fronte delle opposizioni, è quello sull'approvazione del nuovo consuntivo redatto dal commissario e la successiva discussione sulla strategia per mettere in sicurezza i conti del comune. Il primo dei documenti andrà in aula ai primi di novembre, contestualmente potrebbe essere discussa anche l'adozione del dissesto. L'incognita è rappresentata da come si comporteranno le opposizioni in quella sede. Il sindaco immagina la formazione di un fronte favorevole al dissesto per un governo di solidarietà. In ogni caso, se si dovesse tornare al voto in primavera, Ciampi per il momento non si sbottona: ''Prematuro parlare di una mia candidatura''.

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