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Verso il voto, lista ricusata a Luogosano: si attende l'esito del ricorso al Tar

C’è attesa a Luogosano per l’esito del ricorso presentato dalla lista “Per Luogosano, ripartiamo insieme” capeggiata da Vincenzo Buono e ricusata dalla commissione elettorale. Oltre a quella dell’ex sindaco eletto nel 2016 e poi sfiduciato, in campo per il momento è rimasta la compagine guidata da un ex alleato di Buono, Carmine Ferrante con “Luogosano è bene comune”.  La risposta del tar di Salerno in merito al ricorso presentato lo scorso lunedì dai legali Caccaviello e De Beaumont, dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, dopo l’udienza. Come annunciato nei giorni scorsi, la sotto commissione elettorale circondariale di Ariano Irpino ha respinto la formazione elettorale, dopo aver rilevato la carenza del contrassegno della lista dei candidati nell’apposito spazio previsto in alto a sinistra nel modulo di presentazione, sia nell’atto principale che nell’atto separato.

Per la compagine di Buono che adesso attende l’esito del ricorso per capire come muoversi verso le amministrative di settembre, il modello di presentazione della lista recava non solo la descrizione ma anche il contrassegno ad esso materialmente allegato, mentre l’unico rilievo su cui si è basata la ricusazione – si legge nel ricorso presentato il 24 agosto – riguarda la mancanza dell’apposizione del simbolo sul singolo modello.  Insomma, secondo gli avvocati che hanno stilato l’atto, incrociando tutti gli elementi non potevano esserci dubbi sull’identità della lista anche perchè al momento della presentazione della lista in Comune, non ci sarebbero state irregoralità di forma.

I ricorrenti, ossia l’ex primo cittadino Buono e il presentatore della lista ricusata, confermano che i fogli sui quali sono state raccolte le firme dei sottoscrittori erano collegati tra loro formando un solo documento con il modulo principale, comprensivo del contrassegno fermato con una graffetta. Buono e Ferrante avevano corso insieme alle amministrative del 2016. Ferrante prima consigliere e poi nominato in giunta come vicesindaco a dicembre del 2018, è stato revocato il primo aprile del 2019; mentre per l’ex primo cittadino è arrivata la sfiducia, il 4 aprile del 2019. Nel comune irpino che conta più di mille abitanti, c’è fermento e attesa per il responso che presto arriverà dal tribunale amministrativo regionale.

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