E’ il giorno della memoria. L’Irpinia non potrà mai cancellare quella triste sera del 23 novembre 1980. Interi paesi polverizzati. Numeri impressionanti di un disastro avvenuto in un poco più di un minuto interminabile. 2914 morti, 8.848 feriti,circa 280.000 sfollati. Un ipocentro di circa 30 km di profondità che colpì un'area di 17.000 km² dall'Irpinia al Vulture, a cavallo tra le province di Avellino, Salerno e Potenza. I comuni più duramente colpiti (decimo grado della scala Mercalli) , Castelnuovo di Conza, Lioni, Conza della Campania, Laviano, Sant'Angelo dei Lombardi. Crolli e devastazioni ovunque. A Balvano sotto le macerie della chiesa dell’Assunta morirono 77 persone, di cui 66 bambini e adolescenti che stavano partecipando alla messa. I primi telegiornali non focalizzarono bene l’attenzione sul sisma e sulle reali proporzioni. Attenzione focalizzata in un primo momento soprattutto sulla Basilicata, ma con il passare delle ore, venne fuori la vera catastrofe che mise in ginocchio l’alta Irpinia.
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