Minorenni costrette a vendere il proprio corpo per pochi euro. Una decina le ragazze vittime del giro di prostituzione scoperto dai Carabinieri di Avellino. Le studentesse venivano adescate da un 80enne  proprietario di un circolo, in pieno centro, molto frequentato da chi marina la scuola; nello stesso circolo, in un locale sul retro, si consumavano i rapporti. Inizialmente l'anziano gestore del locale proponeva alle ragazze di lavorare come cameriere; poi, in cambio di soldi, le invitava ad intrattenere sessualmente i clienti.

Le ragazze venivano plagiate e soggiogate piscologicamente dall'uomo. Il tariffario andava dai 10 ai 100 euro, in base al tipo di prestazione richiesta. Il giro di baby squillo durava da ben tre anni, i primi casi infatti risalgono al 2014. Le 10 vittime avevano tutte tra i 14 e i 17 anni. Altre due ragazze finite nella rete dell'orco erano invece maggiorenni.

In manette, oltre al proprietario del circolo,  tradotto in carcere,  sono finiti anche due clienti, ai domiciliari: un 50enne e un 60enne. Le indagini sono iniziate l'anno scorso e sono partite dalle informazione raccolte dagli inquirenti nel corso di un'altra operazione che riguardava sempre lo sfruttamento della prostitutuzione. Nessuna delle ragazze coinvolte ha mai denunciato nulla. Ai presunti responsabili si è giunti attraverso un'intensa attività investigativa e alle numerose interccettazioni raccolte, nelle quali i soggetti coinvolti usavano un linguaggio in codice. Per tutti e tre l'accusa è di sfruttamento della prostistuzione minorile e induzione alla prostituzione. Se le ragazze fossero o meno consenzienti non conta, ai minorenni la legge non riconosce la capacità di autodeterminarsi. Il capoluogo, e non solo, è sotto shock. Le studentesse coinvolte venivano anche da fuori Avellino. Il circolo, molto noto, è stato frequentato negli anni da generazioni di ragazzi e ragazze.