Pagnozzi, Genovese, Cava e Graziano. Sono quattro i clan della camorra attivi sul territorio della provincia di Avellino. A dirlo è la relazione della Direzione Investigativa Antimafia che fa il punto sulla presenza della criminalità organizzata nel Paese. L'indagine fotografa lo stato dell'arte nel periodo compreso tra Gennaio e Giugno 2018. Opera nel capoluogo e nei centri limitrofi il Clan Genovese. Il Vallo Lauro resta invece saldamente nelle mani della famiglia Cava e dei loro antagonisti, il clan Graziano. Ma i Cava estendono la loro influenza anche sul vesuviano e sul nolano per il tramite della famiglia Sangermano, i cui legati e affiliati sono stati vittime di recente di diversi attentati. Il clan Graziano invece preferisce l'area montorese-solofrana, al confine tra le province di Avellino e Benevento. Vivo e vegeto anche lo storico Clan Pagnozzi, alleato con il cartello dei casalesi, presente in Valle Caudina, con proiezioni nelle province di Benevento e Caserta e incursioni persino nella capitale. La Dia sottolinea come nella sostanza la presenza criminale nella provincia non abbia subito particolari mutamenti, lasciando inalterati gli equilibri. Se questa è la ramificazione della malavita organizzata, il core business dei clan è sempre lo stesso: traffico di sostanze stupefacenti ed estorsioni. Rispetto alle altre province campane, l'Irpinia si conferma territorio meno esposto alle infiltrazioni camorristiche; di certo, però, non estraneo e nemmeno immune.
Commenta l'articolo