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Cronaca

Claire, due anni fa l'atroce morte. I genitori non credono al suicidio: attesa per la decisione del Gip

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''Il caso Claire va riaperto, la verità deve venire fuori”. L’appello rivolto ai magistrati della Procura di Benevento dai genitori di Claire Martin, la giovane mamma ritrovata cadavere la mattina del primo marzo 2012, in una pozza di sangue, con diverse coltellate alla gola, all’interno della villa dei suoceri a Carpignano,  frazione di Grottaminarda. “Nostra figlia non si è suicidata.” Al quotidiano Ottopagine i coniugi Martin ripercorrono il dramma di quei giorni: “Nelle prime ore del due marzo, siamo stati contattati da Diego Mascolo, il compagno di Claire, il quale ci invitava a venire presto in Italia, avvisandoci che nostra figlia era morta a causa di un incidente. Abbiamo fatto i nostri piani e insieme a nostro figlio Paolo siamo arrivati in aereo a Napoli per poi raggiungere a tarda notte Carpignano. Con la polizia e funzionari italiani, riusciamo a parlare solo la mattina del tre marzo. Avevamo chiesto di tornare a casa di Claire a Grottaminarda e ci fu detto espressamente di non parlare assolutamente con i giornalisti, in quanto loro avrebbero scritto solo menzogne e cose sproporzionate. Ma oggi ne siamo più che certi, ci hanno consigliato male.” I genitori si oppongono alla versione del suicidio e hanno chiesto di non archiviare il caso. La decisione è nelle mani del Gip di Benevento che il 28 aprile deciderà se chiudere la vicenda definitivamente. Secondo i genitori, Claire non aveva alcun motivo per togliersi la vita.

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