Pedinava l’ex fidanzata, appostandosi sotto casa e vicino al luogo di lavoro. Ma non solo: perché un 35enne di irpino si è spinto ben oltre con violenze e minacce di morte costringendo la giovane donna a non uscire di casa, a cambiare abitudini e stile di vita, e a vivere in un continuo stato di paura. Lei per poter uscire si era fatta venire a prendere fin sotto casa da un’amica e, in questa occasione, l’uomo è arrivato a prendere a pugni il vetro dell’auto, cercando invano di aprire la portiera, e minacciandola di morte, dicendo finanche che le avrebbe tagliato la testa. E pensare che erano passati tre anni dalla fine della loro relazione, il 35enne era già sottoposto agli arresti domiciliari, condannato a 1 anno e 4 mesi di carcere con l’obbligo quotidiano di firma in caserma, “non si è rassegnato” e ha continuato negli atti persecutori a distanza di appena 6 mesi dall’ultima condanna per il medesimo reato. Ma questa volta i carabinieri del Comando Provinciale di Avellino e la Procura irpina hanno condotto indagini fulminee per emettere un nuovo provvedimento a carico dello stalker, con l’aggravante della reiterazione, che ora è stato arrestato e assicurato al carcere di Avellino. In questa particolare fase dove c’è un vero e proprio allarme sulle morti di donne per mano di familiari, mariti, compagni, amanti, gli uomini della Benemerita stanno dando la massima attenzione ai reati di “stalking”. La proficua intesa tra carabinieri, Procura e Giudice per le Indagini Preliminari, ha portato all’emissione di una misura cautelare in tempi record, consentendo così ai militari di trarre in arresto lo stalker e di donare nuova tranquillità alla ragazza.