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Cronaca

Convento di Frigento, Padre Manelli in Procura: interrogatorio fiume

Il convento di Frigento di nuovo alla ribalta della cronaca nazionale: interrogatorio fiume - presso la Procura di Avellino - per padre Stefano Manelli indagato per violenza sessuale e maltrattamenti nei confronti di alcune suore, con l’aggravante di aver commesso il fatto con abuso dei poteri inerenti alla qualità di ministro di culto.

Come si ricorderà gli accertamenti sono stati eseguiti dal comando compagnia di Mirabella Eclano, agli ordini del capitano Leonardo Madaro su delega del sostituto procuratore Adriano Del Bene – a seguito di un esposto-dossier consegnato dall’avv. Giuseppe Sarno alla Procura della Repubblica del capoluogo irpino.
Quel dossier - dove sono raccolti documenti e testimonianze di ex suore - fu preso in consegna dal legale nell’aprile 2015: fu padre Fidenzio Volpi, all’epoca dei fatti commissario dell’istituto dei frati francescani dell’Immacolata, a raccomandargli di farne buon uso se a lui fosse accaduto qualcosa. Così l’avvocato Sarno dopo il decesso di padre Volpi ripensò a quelle parole e consegnò il faldone all’autorità giudiziaria.
In quegli scritti sono contenute numerose dichiarazioni relative a strane condotte di padre Manelli: si parla di “attenzioni particolari” verso alcune novizie ma anche di un patto di totale obbedienza a lui che avrebbe fatto sottoscrivere con il sangue.

Le suore dovevano - secondo l’accusa - sottostare a regole molto rigide: mangiare cibi avariati  e in grandi quantità, tanto da provocare malesseri fisici. Tutto questo perché il cibo ricevuto era frutto della beneficenza dei benefattori.

C’è il racconto choc di una ex suora che dichiara: “Mi sottoposero cibo scaduto in quantità enormi tanto da sentirmi male ed essere ricoverata in ospedale”.

Intanto le indagini dei carabinieri della compagnia di Mirabella Eclano continuano per fare piena luce sulla condotta di padre Stefano Manelli.

IN AGGIORNAMENTO

Ore 20.14: Dalle prime indiscrezioni trapelate sembrerebbe che durante l'interrogatorio - durato oltre tre ore - padre Stefano Manelli, accompagnato dall'avvocato Enrico Tuccillo abbia negato tutte le contestazioni a lui addebitate, sostenendo la tesi della calunnia nei suoi confronti.

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