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Cronaca

Flumeri, il rifugiato è morto per aneurisma: rilasciata la salma

Il caso del profugo morto a Flumeri 
La Procura di Benevento rilascia il nulla osta per la sepoltura del nigeriano trovato senza vita venerdì’ scorso in un struttura ricettiva. La salma è stata trasferita nell’obitorio del cimitero di Flumeri. In dubbio ancora il posto in cui sarà tumulato. 

C’è il nulla osta per la sepoltura del profugo morto a Flumeri venerdì’ scorso nella struttura ricettiva Petrilli. Sul corpo del 37enne non è stata svolta alcuna autopsia perché l’uomo è morto per aneurisma cerebrale. Gli inquirenti hanno chiuso il caso con l’ispezione cadaverica esterna. Il magistrato di turno della Procura di Benevento ha quindi rilasciato la salma ai familiari per il rito funebre. Il corpo senza vita di Edosa è stato trasferito nell’obitorio del cimitero di Flumeri.  A seguire la vicenda oltre al fratello del 37enne il mediatore culturale dei profughi che si è messo in contatto con la Prefettura di Avellino e l’Ambasciata della Nigeria per stabilire luoghi e tempi della sepoltura. Non è escluso che l’uomo possa essere tumulato a Flumeri o che in paese possa scattare una gara di solidarietà per rimpatriare la salma in Nigeria. In ogni modo il parroco del paese don Claudio Lettieri si è già attivato con il sindaco Angelo Lanza per i funerali che saranno celebrati con rito cristiano. La famiglia di Edosa è stata già duramente provata dal dolore qualche mese fa per la scomparsa della sorella. La storia di Edosa è quella di uno dei tanti profughi che cercava una vita migliore in Italia. Anche lui era sbarcato a Lampedusa da oltre un anno. Sognava un lavoro, e sognava vivere con la sua fidanzata e la sua splendida bimba di tre anni. Ma purtroppo Edosa non ce l'ha fatta a realizzare quanto voleva. Un aneurisma lo ha fulminato nel pomeriggio di venerdì. A scoprire il suo corpo senza vita un uomo addetto alle pulizie che ha sentito uno strano odore proveniente da quella stanza. Ha bussato alla porta ma nulla. Una volta entrato si è trovato davanti agli occhi una scena macabra: il giovane riverso al suolo, tra il bagno ed il letto. Sul posto i carabinieri per ricostruire la dinamica dei fatti. Edosa è morto per cause del tutto naturali. Gli inquirenti hanno escluso subito qualsiasi responsabilità di terzi. Dolore e lacrime dei suoi amici nigeriani, ospiti del centro d’accoglienza. Commosso anche Joseph Ajina del centro Amici del Cameron che lo ricorda come un uomo perbene e pieno di voglia di vivere. 

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