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Cronaca

Frigento, i carabinieri fanno irruzione nel convento dei francescani

ESCLUSIVA CANALE 58 - Blitz dei militari della Benemerita di Avellino nel luogo di culto di Frigento in località Pagliara in via Piano della Croce.

Ben sei equipaggi di carabinieri della compagnia di Mirabella Eclano, in divisa e in borghese, coordinati dal capitano Leonardo Madaro hanno fatto irruzione nel convento dei frati francescani dell’Immacolata con sede nel paese irpino.

Si tratta di un controllo legato alle vicende di padre Manelli?

Gli inquirenti hanno le bocche cucite. Nulla trapela.

Fatto sta che quel convento irpino è finito nell’occhio del ciclone anche della cronaca nazionale per un esposto-dossier consegnato dall’avv. Giuseppe Sarno alla Procura della Repubblica del capoluogo irpino.

Quel dossier - dove sono raccolti documenti e testimonianze di ex suore - fu preso in consegna dal legale nell’aprile 2015: fu padre Fidenzio Volpi, all’epoca dei fatti commissario dell’istituto dei frati francescani dell’Immacolata, a raccomandargli di farne buon uso se a lui fosse accaduto qualcosa. Così l’avvocato Sarno dopo il decesso di padre Volpi pensò e ripensò alle parole di padre Volpi e consegnò il tutto all’autorità giudiziaria.

In quel faldone sono contenute numerose dichiarazioni relative a strane condotte di padre Manelli: si parla di “attenzioni particolari” verso alcune novizie ma anche di un patto di totale obbedienza a lui che avrebbe fatto sottoscrivere con il sangue.

E, proprio in virtù del patto, le suore dovevano - secondo l’accusa - sottostare a regole molto rigide: mangiare cibi avariati  e in grandi quantità, tanto da provocare malesseri fisici. Tutto questo perché il cibo ricevuto era frutto della beneficenza dei benefattori.

“Mi sottoposero cibo scaduto in quantità enormi tanto da sentirmi male ed essere ricoverata in ospedale”, così racconta una ex suora.

Ma questa è solo una delle tantissime denunce choc contenute nel documento degli orrori.

Se fosse accertato il tutto si tratterebbe davvero di una brutta storia sulla quale gli inquirenti stanno cercando di far piena luce.

ECCO LE OPERAZIONI DEI CARABINIERI ALL'INTERNO DEL CONVENTO

Sono state ispezionate le celle dei monaci, il pozzo dove è deceduto il 22 luglio 2002 frate Matteo Lim e la cripta dove sono sepolti dieci corpi i cui resti sono dei genitori di padre Stefano Manelli (Licia Gualandris e Settimio Manelli) - per i quali è addirittura in corso il processo di beatificazione - di due suore, due frati (di cui uno è frate Lim), tre benefattrici e la madre di un altro frate del luogo di culto frigentino. 

Sembrerebbe che addirittura siano state controllate la mensa e la dispensa del convento maschile. Il tutto per verificare la presenza o meno di cibi scaduti.

Da indiscrezioni si è appreso che le indagini dei carabinieri - coordinate dal pm della Procura di Avellino, Adriano Del Bene -  siano poi proseguite all'interno degli archivi della casa comunale di Frigento per acquisire documentazione relativa alle operazioni in corso. 

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