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Cronaca

Frigento, trovato morto un uomo di 30 anni. Viveva ad Ariano: è suicidio

La squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Grottaminarda intorno alle ore 07'30 di oggi 23 gennaio, è intervenuta nel comune di Frigento, alla frazione Pagliara in via Matarrese, per il recupero di un uomo di anni 30, privo di vita. Si è provveduto al recupero del corpo mettendolo a disposizione delle autorità giudiziarie. L'uomo si è impiccato ad una ringhiera. Era residente ad Ariano ma lavorava presso una ditta edile di Frigento.

IL CORDOGLIO DI ARIANO IN MOVIMENTO
''A nome dell'associazione tutta esprimo vicinanza alla comunità africana di Ariano, Carpignano e Frigento per la prematura scomparsa di Ibrahim. Aveva solo 30 anni, veniva dal Burkina Faso, nei mesi scorsi era stato a Foggia per la raccolta dei pomodori, da poco era ritornato a Frigento in una campagna isolata della frazione Pagliara. I suoi connazionali si stanno mettendo in contatto con i familiari in Africa e con l'Ambasciata del Burkina Faso. Dopo aver sopportato guerra, sfruttamento, miseria e viaggi della speranza attraverso il deserto e il mare è doveroso impegnarsi affinchè la salma del giovane Ibrahim venga consegnata ai familiari. Chiediamo a tal fine un impegno concreto del Prefetto e del sindaco di Frigento, nonchè deputato della Repubblica Luigi Famiglietti''. Luca Orosgna
LA NOTA DELLA CGIL VALLE UFITA
''Senza casa e lavoro,senza niente,il dramma infinito dei profughi libici. Hibram aveva 30 anni veniva dal Burkina Faso si è tolto la vita "in una presunta terra promessa", la sua storia è quella degli altri 189 profughi arrivati in irpinia 3 anni fa,originario del Burkina faso costretto a lasciarsi alle spalle radici ed affetti. Non scelse di venire qui, ma non ebbe altra scelta, era qui per reinventarsi un futuro. Una disperata ricerca di una luce in fondo al tunnel che l' ha visto chiedere tante volte aiuto. Da un anno,dalla fine del sostegno della protezione civile, insieme ad altri 18 profughi era rimasto in irpinia ,abbandonati a se stessi senza nessuna protezione e tutela. Noi abbiamo sempre chiesto il loro inserimenti nella nostra rete sociale-assistenziale(comuni-piani di zona sociali ecc),purtroppo senza nessuna risposta. Abbiamo sempre pensato che i profughi,i rifugiati di guerra,costretti loro malgrado a stare qui,meritavano e meritano un ascolto più attento della loro specifica condizione materiale e psicologica.Perchè le istituzioni non possono limitarsi"a rispondere a queste persone di mettersi in fila dietro ai molti portatori di bisogni e disagi che la crisi ha moltoplicato". Perchè ,in fondo,"non sempre servono grandi mezzi" serve solo che le strutture predisposte facciano il proprio lavoro. allora noi chiediamo alla prefettura di avellino di convocare immediatamente un riunione con tutte le strutture istituzionali preposte(comuni- provincia-regione-piani di zona sociali ec),in modo da organizzare una rete assistenziale a tutela dei giovani profughi rimasti in irpinia''.
IL CORDOGLIO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA
''La prematura e tragica scomparsa del giovane Ibrahim ci rattrista profondamente. Povertà  e guerre,  l’avevano costretto a lasciare il suo Paese d’origine il Burkina Faso. Come tanti suoi connazionali nel periodo estivo prestava mano d’opera nella raccolta dei pomodori prevalentemente nel Foggiano, per pochi euro e tante ore di lavoro al giorno. Frigento era il Paese in cui viveva e, dove ha scelto di farla finita forse perché oppresso da una vita tanto difficile e dall’indifferenza della civile società occidentale. Stringiamo con affetto la Comunità Africana di Frigento, Ariano e Carpignano ed invitiamo le autorità competenti, in modo particolare il Prefetto di Avellino,ad adoperarsi concretamente perché la salma possa essere consegnata ai suoi familiari''.    

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