E’ stato ritrovato sul greto del fiume Ofanto il cadavere di Giuditta Perna. Un triste e doloroso risveglio per l’Alta Irpinia che aveva sperato fino all’ultimo in una svolta, anche dopo le due segnalazione giunte da Napoli e Salerno nel corso della trasmissione Rai chi l’ha visto. Ma così purtroppo non è stato. Il rinvenimento è avvenuto ad un chilometro esatto dal punto in cui era stata abbandonata la sua auto, lo scorso 21 gennaio. E’ stata una pattuglia dei carabinieri impegnata nelle perlustrazioni di boschi e sponde del fiume ad avvistare il corpo senza vita della studentessa. A terra un giubbotto dello stesso indossato dalla 26enne. Dopo le operazioni di recupero da parte dei Vigili del Fuoco la salma è stata trasportata all'ospedale Criscuoli di Sant’Angelo dei Lombardi per gli accertamenti medico legali e la zona del rinvenimento perimetrata dalle forze dell'ordine. Saranno ora le indagini a stabilire le cause del decesso. L'ipotesi più accreditata resta quella del suicidio, ma gli inquirenti vogliono vederci chiaro. L’unica certezza emersa dalla trasmissione chi l’ha visto su Rai 3 riguardava quella sosta strana ed insolita della sua auto. Si era ipotizzato che la studentessa universitaria 26enne di Calitri, fosse salita su un’altra vettura dopo aver abbandonato la sua sul ciglio di una strada senza sbocco. Un abitante aveva scattato anche delle foto, convinto che si trattasse di un auto guidata da malviventi, considerato l’allarme furti degli ultimi tempi. Un caso che era apparso simile per certi versi alla scomparsa di Gianluigi Russo, il 25enne residente a Torelli di Mercogliano uscito dalla sua abitazione senza fare più ritorno, quel 18 ottobre 2013. Di lui fu rinvenuta come accaduto per Giuditta, solo l’autovettura in una area del Monte Partenio, davanti ai cancelli dalla ex base Nato di Montevergine. Da allora, buio fitto sulla sua scomparsa, come accaduto per le due donne di Vallesaccarda e Ariano Irpino, Michelina Mariello e Maria Carmela Cassiodoro. Entrambe, ottantenni non sono state mai ritrovate fino ad oggi, né vive e né morte. Nel caso di Giuditta invece, il fiume Ofanto ha restituito stamane il suo corpo purtroppo senza vita. Una vicenda che aveva tenuto con il fiato sospeso, l’irpinia e l’italia intera speranzosa in una fuga volontaria della ragazza, di cui nessuno avrebbe minimamente immaginato questo triste epilogo.
Commenta l'articolo