All'apparenza una famiglia come tante. Tra le mura domestiche però la vita era tutt'altro che serena. Al termine di due mesi di indagini, la Polizia di Avellino, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di maltrattamenti in famiglia, violenza privata e atti persecutori nei confronti della moglie a carico di un cittadino del capoluogo, pregiudicato e nullafacente.

Tutto nasce da una chiamata della donna al 113 nella quale riferiva, terrorizzata, che il marito la stava inseguendo a bordo di una moto armato di coltello. La signora sporse una prima querela, poi ritirata,  così come altre denunce successive.

Agli agenti raccontò comunque una vita familiare intrisa di violenza e minacce, soprattutto in seguito alla separazione voluta dalla donna e anche per colpa dell'abuso di alcol da parte dell'uomo.

Nonostante la separazione, i due hanno continuato a vivere sotto lo stesso tetto. Gli atteggiamenti violenti del marito sono continuati, anche davanti alle figlie minorenni. La convivenza si è interrotta lo scorso giugno. L'uomo, abbandonata la casa coniugale, è andato vivere in un camper. La donna ha trovato la forza di presentare una nuova denuncia e, soprattutto, di non ritirarla. Così i magistrati hanno potuto emettere il provvedimento di arresto nei confronti del 44enne, rintracciato a Pescara, dove era in vacanza. Vacanza che si è conclusa con il trasferimento in carcere.