A quattro giorni di distanza dall'incendio, Montevergine torna a respirare. Così si presentava la montagna questa mattina (guarda il video): non più avvolta dalle fiamme e dal fumo, ma solo con qualche piccolo rogo che si intravede in lontananza. Dunque, il peggio è passato, l'incendio può dirsi domato, tanto che la strada che porta al santuario è tornata ad essere percorribile.

Restano ben visibili le ferite inflitte dal fuoco alla montagna. Ovunque, cenere e alberi bruciati; nell'aria l'odore acre del fumo. Per spegnere l'incendio ci sono voluti 4 giorni di lavoro e centinaia e centinaia di lanci d'acqua da parte di elicotteri e canadair, che senza sosta hanno sorvolato Montevergine.

A terra, invece, decine di uomini e mezzi di tutti i corpi dello Stato impegnati in questa lotta alle fiamme. Ora si contano i danni e si indaga per risalire alle cause degli incendi. Esclusa l'autocombustione, gli inquirenti seguono la pista delle fiamme dolose, confermata dal ritrovamento da parte degli operatori del Genio Civile di due inneschi.

Montevergine e il Partenio tornano lentamente alla normalità, a breve dovrebbe riaprire anche la funicolare, i cui binari sono stati lambiti dalle fiamme in diversi punti. Insomma, la montagna è ferita, ma è salva: ''Abbiamo fatto il possibile'' – dice Claudia Campobasso, dirigente del Genio Civile e coordinatrice delle operazioni. ''Abbiamo fatto ricorso a tutte le nostre forze. Ma dobbiamo stare attenti perchè il fuoco può sempre riprendere''.