Per la Procura di Avellino la morte del dentista Ugo Masucci è stata autoinflitta ed è stata Chiesta l’archiviazione del procedimento per omicidio a carico di ignoti. Ma la famiglia del noto dentista, trovato senza vita nella sua casa di contrada Archi lo scorso 11 dicembre, si oppone fermamente. I parenti del 73enne hanno chiesto tramite i propri legali, Stefano Montone e Benedetto De Maio, un approfondimento investigativo per analizzare aspetti inesplorati dagli inquirenti, in attesa della decisione del Gip del Tribunale avellinese che si pronuncerà sulla richiesta di archiviazione giunta dopo sei mesi di indagine. Secondo quanto emerge dagli esami effettuati dal medico legale, quella della morte autoinflitta e l'ipotesi più credibile. Moltissimi gli elementi a supporto di questa tesi: l’assenza di segni di aggressione, l’integrità degli abiti, l’unica presenza di lesioni limitata al capo, unicità del colpo e la direzione dal basso verso l’alto. Ed ancora, l’unico profilo genetico scoperto sulla pistola è proprio quello del dentista. Stesso discorso anche per l’esame stub su mani e indumenti del medico. Tracce di antimonio, bario e silicio. Ci sarebbe stato uno sparo alla nuca, ma non sarebbe stata una seconda persona stando alla conclusione del consulente nominato dalla procura, l’ingegnere balistico Vincenzo De Cristofaro. Una morte non causata da terzi o tragica conseguenza di una rapina finita male, bensì una morte autoinflitta.
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