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Cronaca

Sparato, chiuso nel bagagliaio e dato alle fiamme: indaga l'Antimafia

È stato ucciso probabilmente con un colpo di arma da fuoco alla nuca, poi sarebbe stato rinchiuso nel bagagliaio dell’auto e la vettura data alle fiamme. È quanto emerge dalle prime indagini scattate in seguito al ritrovamento del corpo carbonizzato nell’ex discarica di Contrada. Al 90 per cento si pensa che la vittima possa essere Michele Tornatore il detenuto in semilibertà scomparso da martedì. Per la certezza c’è bisogno dell’analisi del dna e della conferma del lavoro degli inquirenti. Proprietario di una autofficina nel montorese, poi di una concessionaria, e in seguito semplice operaio, Tornatore doveva scontare una pena per truffa fino al 2018. Godeva del permesso per lavorare all’esterno del carcere ma da tre giorni si erano perse le sue tracce. L'uomo era stato dichiarato evaso dal carcere di Bellizzi ma la sua sparizione aveva sollevato molti dubbi avendo scontato quasi tutta la pena. Il satellitare dell’auto risultava staccato sino all’agghiacciante scoperta di ieri mattina quando due operai della manutenzione del comune di Contrada hanno visto l’auto bruciata in una discarica dismessa ed hanno allertato i carabinieri. Una macabra vicenda che fa pensare all’esecuzioni della malavita pronta a colpire con violenza e spregiudicatezza. Saranno ora gli investigatori a dover ricostruire i motivi del delitto e almeno in questa prima fase dalle notizie riportate dal Quotidiano del Sud sarà la Procura Antimafia a coordinare le indagini.

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