“Non ho mai saputo niente di una trattativa fra istituzioni e cosche mentre ero al Viminale, altrimenti sarei subito intervenuto per bloccare tutto”. In una intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica Nicola Mancino commenta le richieste della Procura di Palermo che per lui ha chiesto, nell’ambito del Processo Stato mafia, 6 anni carcere. L’ex ministro dell’Interno è accusato di falsa testimonianza sulla base delle dichiarazioni di Claudio Martelli all’epoca ministro della giustizia nel Governo Amato: “Il dialogo di cui parla Martelli non c’è mai stato. E io non ho mai fatto falsa testimonianza. La procura di Palermo – aggiunge Mancino – continua a sostenere un teorema, riuscirò a dimostrare l’inconsistenza dell’accusa”. Per i Pm palermitani sotto accusa c’è anche chi avrebbe solo saputo della trattativa senza intervenire. Nell’estate del 1993, quando Mancino era ministro dell’interno, una nota del Servizio Centrale Operativo della Polizia dell’agosto di quell’anno e un’altra della Direzione Investigativa Antimafia emerse durante il processo riferivano di una trattativa in corso. Alla domanda “come si comportò all’epoca” Mancino così risponde al giornalista de La Repubblica: “Non ho mai saputo nulla, non avrei mai consentito una trattativa”. Continuando dichiara: “Per me parlano le dichiarazioni pubbliche, ho portato una montagna di rassegna stampa ai giudici, ho avuto sempre una posizione fermissima sul 41bis per i mafiosi. Nessuno mi può contestare nulla al proposito. Ma tornerò presto in aula anche se ormai ho una certa età e mi difenderò fino alla fine”. Il processo Trattativa Stato Mafia è iniziato nel maggio del 2013, prosegue da 4 anni e 8 mesi e sono state 210 le udienze tenute dalla Corte di Assise di Palermo presieduta da Alfredo Montalto. Sono previste altre 16 udienze.
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