In un primo momento Ivano Famiglietti era stato giudicato parzialmente infermo, ma l'ultima perizia lo ha considerato incapace di comprendere cosa stesse facendo. Nessun processo ma è stato considerato un soggetto estramamente pericoloso. I continui riferimenti a Satana, disegni con techi e svastiche, immagini egizie, pistole, kalashnikov, sciabole, hanno determinato – a novembre – una rivalutazione dello stato di processabilità del giovane che nel 2015 ha massacrato a colpi d'ascia i suoi genitori rimanendo in casa per due giorni dopo la loro morte. Dal carcere santangiolese in cui si trova sta continuando ad inviare delle lettere a dei suoi amici, una in arabo, un'altra inviata ad una ragazza i cui genitori hanno sporto denuncia. La conclusione cui sono arrivati gli esperti del collegio peritale rivela che Famiglietti non può essere processabile ma è pericoloso per gli altri e per se stesso. Per questo sarà il GUP del Tribunale di Avellino, il prossimo 23 marzo, a dover decidere le sorti del ragazzo: molto probabilmente si considererà il suo trasferimento dal carcere di Sant'Angelo dei Lombardi alla Rems.
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