Lì dove c’era un laboratorio di fuochi pirotecnici c’è ora solo un cratere. Tanta è stata la violenza della deflagrazione che ha distrutto il deposito e ha spezzato la vita al proprietario Michele D’Adamo. Appena 50enne, D’Adamo, soprannominato affettuosamente Furia nella sua Gesualdo, si è recato nel primo pomeriggio nella rimessa dove solitamente preparava ordigni pirotecnici. Aveva una lunga esperienza alle spalle tanto da essere rinomato tra la Valle Ufita e l’Alta Irpinia. Qualcosa però nel pomeriggio è andato storto: intorno alle 15.30 un boato ha scosso contrada Tremolito, poco distante dal centro del paese. L’onda d’urto è stata ben avvertita anche nei comuni di Villamaina e Fontanarosa dove le finestre di alcune abitazioni hanno iniziato a vibrare.
Il primo pensiero è stato una scossa di terremoto ma di lì a poco la notizia ha iniziato a circolare: Michele ha perso la vita. Il suo corpo è stato sbalzato a circa 10 metri di distanza. Sono stati i vicini i primi ad accorgersi della gravità della situazione tanto da allertare il 112 e i vigili del fuoco. Sul posto, oltre alla compagnia di Mirabella Eclano guidata dal capitano Domenico Signa, la Squadra di Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Avellino e, per ragioni precauzionali, gli artificieri.
Dal capoluogo sono arrivati anche il Colonnello Massimo Cagnazzo e il Procuratore della Repubblica Rosario Cantelmo. Di fatto macerie e frammenti vari sono volati a oltre 150 metri di distanza, addirittura è stato disintegrato un palo della corrente elettrica e i fili dell’alta tensione sono finiti sui terreni circostanti. In tanti sono accorsi in contrada Tremolito e Gesualdo è sprofondata nel dolore per la morte di un apprezzato e stimato padre di famiglia.
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