Un semplice intervento chirurgico si trasforma in tragedia. Vittima una 50enne di Agropoli ricoverata presso una casa di cura irpina il 15 novembre scorso per sottoporsi ad un intervento di asportazione dell’utero. L’operazione viene eseguita il giorno successivo al ricovero: è l’inizio di un calvario che durerà 39 lunghi giorni e culminerà con il decesso. Dopo l’intervento, infatti, sono subentrate una serie di complicazioni che hanno portato i medici a sottoporre la paziente ad ulteriori quattro interventi chirurgici tra sofferenze inaudite, come racconta una delle figlie al quotidiano la Città di Salerno. Un calvario sia per la paziente che per i familiari, i quali lamentano notizie frammentarie e confuse da parte dei medici che ad ogni operazione garantivano il presto ritorno a casa della donna. Le complicazioni hanno portato i sanitari a condurre la donna in terapia intensiva fino alla decisione di trasferirla – dopo il quinto intervento – presso un’altra struttura ospedaliera. Le due giovani figlie, nel tentativo di salvare la madre, si sono rivolte all’ospedale Cardarelli di Napoli. Qui, alla signora nell’immediato viene diagnosticata una pericardite acuta, la mattina del 24 dicembre entra in coma. Muore nel pomeriggio. Sul caso indagano i carabinieri di Napoli, coordinati dalla locale Procura, che ha disposto il sequestro della salma, in attesa dell’autopsia.
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