Seguici su

Ciao, cosa stai cercando?

Canale 58Canale 58

Cronaca

VIDEO/Quattro operai morti, due erano fratelli: dinamica al vaglio degli inquirenti. Polemica sulla sicurezza

Avevano imboccato l’autostrada a Grottaminarda per tornare a casa, dopo un giorno di lavoro. Erano pronti a tornare da famiglie, mogli, figli e fidanzate. Sul pulmino usato per andare a lavoro, c’erano otto  operai, tra i 35 e i 55 anni. La loro corsa si è fermata a Baiano, intorno alle 18. Una manovra azzardata, uno slittamento per fondo viscido, la decisione di prendere l’uscita svincolo di Baiano all’ultimo secondo, forse, un colpo di sonno. Il triste epilogo non cambia, il Minivan va a sbattere contro la cuspide che regge la tabella con l’indicazione ‘’Baiano’’. Un impatto violentissimo, probabilmente dovuto anche all’alta velocità. Il mezzo ribalta più volte e finisce nel fossato che divide l’autostrada dall’imbocco dell’uscita. E’ una tragedia. Quattro operai muoiono sul colpo. Un altro è in condizioni gravissime, ricoverato al Cardarelli. Gli altri tre restano seriamente feriti. Le quattro vittime sono tutte originarie di comuni del napoletano: Giovanni Ruggiero, 44 anni, di San Felice a Cancello; Pasquale D'Amore, 54 anni, di Acerra. E poi due fratelli di Melito Antonio D'Auria, 49 anni, e Carmine D'Auria 41 anni. Una tragedia nella tragedia.
Il luogo dell’incidente diventa subito un via vai di ambulanze, mezzi delle forze di polizia e dei vigili del fuoco. Lo svincolo viene chiuso al traffico, il traffico in uscita deviato a Tufino.
Per estrarre morti e feriti dalle lamiere, ridotte a un groviglio inestricabile, i Vigili del fuoco sono costretti a scoperchiare il monovolume. 
Torna subito alla mente la tragedia del luglio 2013 quando sullo stesso tratto, qualche chilometro prima, sul viadotto di Acqualonga, un bus precipitò dal cavalcavia causando la morte di 40 persone, quasi tutte di Pozzuoli, che tornavano da un pellegrinaggio. 
E tornano anche le polemiche sulla sicurezza di quel tratto di autostrada. In molti in queste ore chiedono al governo, alla società autostrade, di impegnarsi per rendere meno pericolosa l’A16. Ma se l’incidente di due anni fa si era verificato su un cavalcavia in discesa e in curva, quello di ieri, invece, è accaduto lungo tratto di rettilineo dove appare difficile che un auto possa sbandare da sola. Tra le ipotesi più probabili, quelle più accreditate sembrano essere il colpo di sonno o la decisione di svoltare all’ultimo minuto per prendere l’uscita di Baiano e poi raggiungere i comuni di residenza. In ogni caso saranno gli inquirenti a fare luce su dinamica del sinistro ed eventuali responsabilità. L’inchiesta è nelle mani della Procura della repubblica di Avellino guidata da Rosario Cantelmo.

Commenta l'articolo

Copyright © Mediainvest srl - Tutti i diritti riservati - Web Agency: Progetti Creativi
La riproduzione di tutto o parte del contenuto di questo sito è punibile ai sensi delle leggi vigenti
Privacy Policy